“Modena città per la pace” con al centro diritti, cooperazione e memoria



Dalla conferenza inaugurale della ventesima edizione del Corso per volontari della cooperazione internazionale alla proiezione di un documentario sui luoghi simbolo della memoria europea, passando per incontri di approfondimento sull’attualità geopolitica e per l’adesione a una campagna internazionale contro la pena di morte, fino a un momento pubblico dedicato ai diritti umani in Medio Oriente.

Sono alcune delle iniziative promosse dal Comune di Modena, in programma nei prossimi giorni sul tema della pace e della nonviolenza.

Alcuni degli eventi in programma, in particolare, rientrano nelle attività del progetto “Modena Città per la Pace”, cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando per la promozione di una cultura di pace 2025. Il progetto, realizzato con la collaborazione di Arci Modena comitato provinciale Aps, Città Futura Aps e Movimento Nonviolento – Centro territoriale di Modena, ha l’obiettivo di rafforzare la consapevolezza civica e la partecipazione sui temi della pace, coinvolgendo cittadini, giovani, associazioni e docenti in percorsi formativi, momenti pubblici e attività di educazione alla nonviolenza. Negli ultimi mesi numerosi incontri e laboratori hanno già contribuito a costruire un tessuto diffuso di sensibilizzazione tra la cittadinanza.

Il calendario delle iniziative di “Modena Città per la Pace” prende avvio sabato 22 novembre, alle 10, nella Sala del Consiglio comunale, con la conferenza di apertura della ventesima edizione del Corso per volontari della cooperazione internazionale dal titolo “Cooperazione e diritto internazionale. Riflessioni e prospettive da Gaza”. L’incontro ha l’obiettivo di stimolare una riflessione sulle implicazioni giuridiche e umanitarie dei conflitti contemporanei, partendo da quanto accade a Gaza.

Il cartellone prosegue giovedì 27 novembre, alle 21, in Sala Truffaut, con la proiezione del documentario “Il ragazzo della Drina”, alla presenza del protagonista Irvin Mujčić e di Barbara Ivancic (Università di Bologna). Il film, proiettato nel trentesimo anniversario del genocidio di Srebrenica, racconta il ritorno di Mujčić nella città natale vent’anni dopo la fuga dalla guerra, per dare vita a un villaggio di legno come gesto simbolico di memoria, riconciliazione e rinascita. Un appuntamento che intreccia memoria storica e impegno civile, offrendo una testimonianza diretta sulle ferite ancora aperte dei Balcani.

L’ultimo appuntamento di “Modena Città per la Pace” è previsto martedì 10 dicembre, alle 21, alla Casa delle Culture, in occasione della Giornata internazionale dei diritti umani. La conferenza “Diritti umani: quale convivenza in Medio Oriente?” offre un approfondimento sul valore del dialogo, delle relazioni e della tutela dei diritti fondamentali in una delle aree del mondo più segnate da instabilità e tensioni. Intervervengono il sociologo Adel Jabbar (Università Ca’ Foscari di Venezia) e gli storici Maria Chiara Rioli e Matteo Al Kalak (Università di Modena e Reggio Emilia), per un confronto sulle prospettive future della regione e sulle sfide che coinvolgono comunità locali e internazionali.

Sempre sul tema della pace, venerdì 28 novembre, alle 18, è in programma incontro dedicato al ruolo dell’Europa nella costruzione della pace internazionale. In Galleria Europa, il servizio Europe Direct del Comune promuove l’appuntamento “Quale Pace? Perché il futuro dell’Europa si gioca in Ucraina”, con Michele Chiaruzzi e Sofia Ventura, rispettivamente professore di Relazioni internazionali e professoressa di Comunicazione politica dell’Università di Bologna. A partire dal loro volume “Perché l’Ucraina combatte”, i relatori approfondiranno il tema della pace giusta, intesa come percorso che sappia tenere insieme integrità territoriale, diplomazia e realismo rispetto agli equilibri militari sul campo.

Sabato 30 novembre, invece, Modena aderisce alla campagna internazionale “Città per la vita – Città contro la pena di morte”, illuminando di verde la Fontana dei fiumi Secchia e Panaro. L’adesione, avviata nel 2012 con un ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale, rappresenta un gesto simbolico condiviso con centinaia di città nel mondo, volto a ribadire l’impegno contro ogni forma di pena capitale e a favore della tutela della dignità umana.

Il programma completo delle iniziative è disponibile sul sito temi.comune.modena.it/europe-direct.

UNA CONFERENZA SU CONFLITTI E DIRITTI

La crisi israelo-palestinese, il ruolo del diritto internazionale nei conflitti contemporanei e le testimonianze dirette da una delle aree più fragili del mondo.

Sono i temi al centro della conferenza “Cooperazione e diritto internazionale. Riflessioni e prospettive da Gaza”, in programma sabato 22 novembre alle 10, nella Sala del Consiglio comunale di Modena, ad apertura della ventesima edizione del Corso per volontari della cooperazione internazionale.

L’appuntamento, aperto al pubblico, rappresenta uno dei momenti principali del programma delle iniziative del Comune di Modena dedicate alla cultura della pace e rientra nel progetto “Modena Città per la Pace”. Il corso è realizzato dal Comune di Modena, con il sostegno della Fondazione di Modena, il patrocinio di Regione Emilia-Romagna, Anci, Comune di Spilamberto, Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace, e in collaborazione con Cipsi solidarietà e cooperazione, CsvTerre Estensi, Overseas Onlus, Provincia di Modena, Università di Modena e Reggio Emilia e il Tavolo delle Associazioni modenesi di Cooperazione internazionale.

A introdurre la giornata sono tre contributi che offrono chiavi di lettura storiche, giuridiche e umanitarie sul conflitto. Maria Chiara Rioli, professoressa associata di Storia contemporanea dell’Università di Modena e Reggio Emilia, propone una riflessione sul tema “Dalla Nakba a oggi: storia e memoria del conflitto israelo-palestinese”, ricostruendo le radici storiche della crisi e il ruolo della memoria collettiva. Segue l’intervento dell’avvocato Fausto Gianelli, coordinatore provinciale dei Giuristi Democratici e membro dell’Associazione Europea degli Avvocati per la Democrazia e i Diritti Umani (Eldh), che analizza “Il conflitto israelo-palestinese alla luce del diritto internazionale”, approfondendo il quadro normativo e le violazioni documentate negli ultimi anni. Chiude la sessione la testimonianza di Raffaela Baiocchi, ginecologa ed ex coordinatrice medica di Emergency a Gaza, con un intervento dal titolo “Curare sotto le bombe: l’esperienza diretta di Emergency”, dedicato al lavoro sanitario in contesti di guerra e alle difficoltà quotidiane degli operatori umanitari. La conferenza è moderata da Christian Elia, giornalista freelance, direttore di ArabPop e condirettore di Q Code Magazine, membro del collettivo investigativo IRPIMedia.

Nel pomeriggio di sabato e per tutta la giornata di domenica, in Galleria Europa, si tiene la prima sessione del corso, riservata ai soli partecipanti, che affronta i temi introdotti nella conferenza attraverso attività laboratoriali e approfondimenti guidati da docenti, esperti e organizzazioni partner.

Giunto alla sua ventesima edizione, il Corso per volontari della cooperazione internazionale rappresenta oggi uno dei percorsi formativi più radicati e riconosciuti del territorio modenese: nelle prime diciannove edizioni ha formato oltre 500 volontari, grazie alla partecipazione continua di una quindicina di associazioni di cooperazione internazionale che collaborano attivamente alla costruzione dei moduli didattici e delle esperienze sul campo. Proprio queste esperienze costituiscono uno degli elementi qualificanti del percorso: nell’ultima edizione, infatti, 14 corsisti hanno svolto – o stanno svolgendo in queste settimane – un periodo di volontariato all’estero, inseriti in progetti attivi in Perù, Brasile, Etiopia, Senegal e Colombia.

Anche il profilo dei partecipanti della ventesima edizione conferma l’interesse crescente verso i temi della cooperazione e del diritto internazionale: il gruppo è composto da 25 persone, in larga parte donne (23), con un’età media di 31 anni e provenienze diversificate. Accanto ai corsisti di Modena e provincia, che costituiscono la maggioranza, vi sono infatti partecipanti dal resto dell’Emilia-Romagna e da altre regioni italiane, a testimonianza della capacità del corso di attrarre giovani motivati e di consolidare una rete sempre più ampia di soggetti impegnati nei temi della solidarietà internazionale.