Distretto ex Scalo Ravone, entrano nel vivo i lavori per il Parco della Memoria

Intervento da quasi 80 milioni di euro. Sono partite oggi le prime demolizioni. Verranno desigillati quasi 100mila metri quadrati e piantati 1.000 alberi



Sono entrati nel vivo oggi, con le prime demolizioni, i lavori per il recupero e la rigenerazione urbana dell’ex Scalo Ravone che diventerà Parco della Memoria: un nuovo luogo urbano di aggregazione, cultura, creatività, innovazione sociale, arti e sport per la città di Bologna.

Il collaudo dell’opera dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2027. La spesa complessiva dell’intervento ammonta a 57.889.346,79 euro cui si affiancheranno altri 21.111.278,10 euro per la realizzazione del Polo della Memoria Democratica che verrà realizzato all’interno del Distretto Ex Scalo Ravone.

Con questo intervento verranno desigillati 96.580 metri quadri che attualmente sono suddivisi in 26.339 mq di superficie edificata, 24.804 mq di suolo permeabile e 45.437 mq di pavimentazione impermeabile. Con l’intervento di riqualificazione urbana si porterà l’edificato a 20.600 mq, il suolo permeabile a 62.604,38 mq e si ridurrà anche la pavimentazione impermeabile a 13.375,52 mq.

Con l’intervento di rifunzionalizzazione ecosostenibile l’intera area oggetto d’intervento diventerà parte integrante del tessuto urbano e sarà interamente restituita alla città di Bologna nella forma di parco pubblico.

La riqualificazione prevede che il Nuovo Distretto del Ravone sia qualificato area 100% “Car free”, con esclusivo accesso a pedoni, bici, bike sharing e monopattini. Gli unici mezzi a motore ammessi saranno quelli per servizio o soccorso. Si definiscono così spazi più sicuri e vivibili all’interno dell’area d’intervento. Altro aspetto fondamentale dell’intervento di trasformazione è l’apertura verso la città grazie all’implementazione degli accessi all’area e alle connessioni verso il tessuto urbano circostante. Attualmente esiste un unico accesso pubblico su via Casarini (sia pedonale che carrabile) che verrà mantenuto. L’intervento  prevede di creare un nuovo accesso ciclo-pedonale verso i Prati di Caprara grazie alla realizzazione di un percorso ciclopedonale che si collega alla pista ciclabile esistente di via Del Chiù, ed una connessione verso via Tanari. È presente anche un collegamento trasversale che segue l’asse Sud-Nord che mette in comunicazione il Parcheggio Tanari con l’ingresso al parco da via Camillo Casarini.

La creazione di spazi connotati da radure di prati naturali all’interno dell’area fornisce l’occasione per incentivare l’utilizzo del verde urbano e fornisce spazi ricreativi per i cittadini. Questi spazi, suddivisi e pensati per svolgere attività differenti, offriranno opportunità di svago, relax, sport e aggregazione, migliorando la qualità della vita urbana.

Nello specifico, si prevede la creazione di un parco pubblico accessibile a tutta la cittadinanza, che comprenderà la realizzazione di un bosco costituito da più di 1000 alberi di varie specie, a diverso fusto, percorsi pedonali e ciclabili che ricalcano e valorizzano le tracce dei binari come richiamo alla storia e all’uso originario dell’area di intervento, una promenade che attraversando tutto il lotto si pone come collegamento ciclabile e pedonale interno ed esterno, aree attrezzate a giochi per bambini, spazi per attività sportive all’aperto, aree di riposo, aree dedicate ai cani e un giardino segreto.

All’interno del Distretto sono previsti spazi verdi di aggregazione per i cittadini, ampi spazi da destinare alle associazioni culturali – sportive per eventi, spazi di co-working e spazi destinati ad attività laboratoriali ed allestimenti espositivi, nonché adeguati punti di ristoro per i frequentatori del Parco.

Sono previsti interventi e dotazioni finalizzati a ridurre la richiesta di energia per climatizzazione e produzione di ACS, garantire una migliore gestione delle acque piovane e in generale la mitigazione degli effetti delle isole di calore urbano, applicando principi e soluzioni per l’adattamento al cambiamento climatico, in particolare aumentando le superfici permeabili e le zone verdi con soprassuolo arbustivo e arboreo.

Il progetto delle aree verdi è concepito per connettere l’area dei Prati di Caprara con l’ambiente costruito, fungendo da filtro e stabilendo una graduale integrazione tra le diverse parti della città.

La vegetazione spontanea che si è sviluppata nel tempo all’interno dell’area dell’ex Scalo Ravone ha creato un ambiente che, nonostante le condizioni iniziali di degrado, supporta una certa biodiversità.

È stato quindi fondamentale valorizzare la biodiversità esistente, integrando specie autoctone e compatibili con il contesto paesaggistico locale. Questo approccio garantirà non solo la conservazione delle specie presenti, ma anche la creazione di un ambiente urbano sostenibile e vivibile, capace di migliorare la qualità della vita degli abitanti e di fornire benefici ecologici a lungo termine.

Il cuore dell’ex Scalo Ravone sarà rappresentato dal sistema dell’Agorà e della  Piazza Centrale. L’attuale ampio spazio asfaltato, utilizzato come parcheggio, verrà trasformato radicalmente in un nuovo luogo di incontro e per eventi. La suddivisione dello spazio in diverse aree contribuirà a creare una percezione di intimità e accoglienza. La piazza minerale, delimitata dal nuovo edificio GART e dalla tettoia esistente, diventerà il punto di riferimento per la comunità, arricchita da una fontana a raso che conferirà freschezza e dinamicità all’ambiente. L’Agorà sarà un cuore verde, delimitato da siepi e alberature che offriranno ombreggiatura e definiranno un nuovo spazio dedicato non solo al relax e al divertimento, ma anche a eventi sociali.

Il Giardino Nascosto, con il suo aspetto raccolto e intimo, offrirà un’esperienza sensoriale unica, mentre lo Yard, attualmente privo di ombreggiamento, sarà trasformato in uno spazio accogliente e versatile per la comunità.

Il parco, situato nella parte ovest dell’area, contribuirà a migliorare le qualità ecologiche del sito, fornendo habitat per la fauna locale e spazi ricreativi per tutti. Un elemento chiave dell’intervento è l’inserimento di un sistema di siepi campestri, che avrà due funzioni principali: garantire la continuità ecologica dell’area e demarcare ed enfatizzare le linee e la direzionalità storica dei binari.

Nuove piantumazioni
Si specifica che le specie di vegetali selezionate per il progetto sono tutte autoctone, scelte appositamente per la loro adattabilità al contesto climatico locale. Queste piante, essendo native della regione, richiedono una manutenzione minima e hanno un basso fabbisogno di irrigazione, in quanto sono naturalmente resistenti alle condizioni ambientali del territorio. Questa scelta garantisce non solo la sostenibilità ecologica dell’intervento, ma anche la riduzione dei costi di gestione a lungo termine, favorendo la creazione di un ambiente verde che possa prosperare con un impatto minimo sulle risorse.

Siepi campestri
Le siepi saranno costituite da una selezione di specie arboree autoctone e ben adattate al contesto climatico locale, tra cui alloro (Laurus nobilis), acero campestre (Acer campestre) e tasso (Taxus baccata). Queste specie sono state scelte per le loro caratteristiche estetiche, ecologiche e funzionali, che contribuiranno a creare un ambiente verde rigoglioso e sostenibile.

Alberature
Per quanto riguarda le specie arboree a medio alto fusto, queste sono state scelte per la loro sostenibilità,  ridotte esigenze di manutenzione e capacità di integrarsi armoniosamente con il contesto ambientale locale. Le specie selezionate comprendono tiglio, acero campestre, quercia, paulonia, albero dei sigari, noce del Caucaso, storace americano, platano, carpino bianco e ciliegio. Ciascuna di queste specie è stata scelta per le sue specifiche caratteristiche ecologiche, estetiche e funzionali, che contribuiranno a creare un ambiente urbano verde e sostenibile.

L’intervento di innovazione sociale si inserisce all’interno del più ampio progetto di mandato del Comune della Città della Conoscenza, finanziato grazie alle risorse dei Piani Urbani Integrati (PUI), nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ed altre fonti di finanziamento locali ed europee. La Città della Conoscenza è l’intervento di pianificazione che mira alla rigenerazione del quadrante nord ovest di Bologna oltre che di azioni integrate, che puntano su scienza e sapere come leve strategiche per dare una nuova direzione all’insieme delle politiche cittadine di promozione della città, sviluppo, internazionalizzazione, attrazione dei talenti e degli investimenti di qualità, rigenerazione urbana e ambientale, ma anche per favorire nuovi processi di inclusione sociale attraverso atti di mutualismo.