Esplorare fino in fondo il potenziale curativo (ma anche culturale) delle storie, tanto a livello individuale quanto comunitario. È questo, in estrema sintesi, l’obiettivo del convegno “Cultura di ben-essere e storie di cura. Salute, narrazione e welfare culturale nelle esperienze del Comune di Bologna e dell’Azienda USL di Bologna”, in programma lunedì 24 novembre dalle 9 alle 18 negli spazi dell’Auditorium Enzo Biagi di Salaborsa.
Una giornata pensata per approfondire le variegate possibilità di incontro tra Welfare culturale e Medicina narrativa, che di conseguenza chiama a raccolta diverse voci provenienti da diversi ambiti della sanità, del sociale e della cultura (inclusi autori del calibro di Emma Fenu, Valerio Grutti, Beatrice Sciarrillo e Gianni Varani). E che culmina, nel tardo pomeriggio, con la firma di un Patto di collaborazione biennale tra i due enti che vedrà le storie di cura uscire dai contesti sanitari per approdare nelle biblioteche cittadine.
L’accordo, nato nell’ambito del Patto per la lettura di Bologna, si sostanzia infatti in una serie di incontri pubblici co-progettati dall’Azienda USL e dal Settore Biblioteche e Welfare culturale del Comune di Bologna – anche in collaborazione con realtà associative e istituzionali del territorio – svolti secondo la forma delle “biblioteche viventi”. Al centro di questi appuntamenti saranno tanto le persone che curano, ossia operatrici e operatori partecipanti ai percorsi formativi di Medicina Narrativa dell’Ausl di Bologna “Parole per raccontarsi nella cura e nell’organizzazione”, quanto le persone curate. Obiettivo: favorire un dialogo tra la cittadinanza e la realtà della cura, portando fuori dalle strutture sanitarie racconti e consigli utili a far conoscere al pubblico le esperienze, le storie e le realtà che vivono e operano all’interno delle strutture sanitarie. Gli incontri saranno organizzati per tematiche, consisteranno in momenti di confronto e approfondimento e saranno accompagnati da una selezione di testi relativi alla tematica trattata (in forma di bibliografia o vetrina tematica, a cura dei bibliotecari e delle bibliotecarie delle diverse sedi).
Il convegno “Cultura di ben-essere e storie di cura” è promosso dall’Azienda USL di Bologna, in collaborazione con il Settore Biblioteche e Welfare culturale del Comune di Bologna, nell’ambito del Patto per la lettura di Bologna e con il patrocinio di SIMeN – Società Italiana di Medicina Narrativa. L’evento è aperto a tutte le persone interessate, che potranno registrarsi il giorno stesso al desk d’ingresso. I dipendenti e le dipendenti AUSL potranno iscriversi secondo procedure dedicate.
Dopo i saluti istituzionali di Rocco Bellantone, presidente Istituto Superiore Sanità, Claudio Leombroni, dirigente Area Biblioteche e Archivi del Settore Patrimonio culturale Regione Emilia-Romagna, Anna Maria Petrini, direttrice Generale Azienda USL di Bologna, Daniele Del Pozzo, assessore alla Cultura Comune di Bologna e Ilaria Camplone, direttrice del Distretto Città di Bologna Azienda USL di Bologna, la giornata entrerà nel vivo con due sessioni dedicate alla “Cultura che cura. Il welfare culturale come nuovo modello di ben-essere” e alle “Narrazioni per la cura: La Medicina narrativa come strumento di cura, relazione e formazione”.
Nel primo pomeriggio, in particolare, è in programma il monologo della scrittrice Emma Fenu “In cerca di te”. La stessa Fenu sarà poi protagonista, insieme agli autori Valerio Grutt, Beatrice Sciarrillo e Gianni Varani e agli operatori e operatrici dell’Azienda USL, della tavola rotonda “Narrazioni in cerchio. Storie di cura e racconti di scrittori, operatori e volontari: quando le narrazioni di aiuto diventano pervasive”.
Cos’è la Medicina Narrativa. La medicina narrativa non è una vera e propria disciplina, quanto piuttosto una metodologia d’intervento per operatrici e operatori sanitari (medici, infermieri, ostetriche, fisioterapisti, OSS, educatori, e così via) basata su una specifica competenza comunicativa. Attraverso l’utilizzo della narrazione presentate in tutte le sue forme (storie, poesie, film, produzioni artistiche, etc..) dà la possibilità di comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura, scoprendo il mondo di significati, di convinzioni e miti che fanno dell’assistito, come dell’operatore, un’entità unica e irripetibile. Da più di vent’anni l’Azienda USL di Bologna promuove e realizza percorsi formativi sul tema e con l’utilizzo della medicina Narrativa. A partire dal 2024 la Rete aziendale di medicina narrativa, coordinata da Stefano Benini, propone a tutti gli operatori dell’Azienda i laboratori “Parole per raccontarsi”: un’esperienza che consente di elaborare le attività quotidiane e che viene vissuta come arricchimento personale e professionale.

