
L’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola spegne la sua quinta candelina e si appresta a far festa. In senso sia metaforico – alla luce dei dati eccellenti registrati sul fronte scientifico negli ultimi anni – che letterale. Oggi e domani, infatti, la community del Policlinico di Sant’Orsola si riunisce a Bologna per la nuova edizione del Retreat della Ricerca.
L’evento arriva a cinque anni dall’accreditamento a Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di rilevanza nazionale per l’assistenza e la ricerca nei trapianti e nel paziente critico e per la gestione medica e chirurgica integrata delle patologie oncologiche, riconoscimento che ha dato un nuovo impulso all’attività di ricerca dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna. Un cambio di passo fotografato in primis dai fondi destinati alla ricerca iscritti a bilancio: dai 9,6 milioni di euro del 2021 si è passati ai 18,4 del 2022, ai 29,9 del 2023 e infine ai quasi 25 milioni del 2024. Totale: quasi 83 milioni di euro.
Circa un quinto dei finanziamenti è stato assegnato all’IRCCS per il suo ruolo di coordinatore di progetti multicentrici ed è stato quindi redistribuito ai partner: i fondi iscritti a bilancio e gestiti dal Policlinico hanno toccato il loro picco nel 2024, superando quota 20 milioni di euro. “Sicuramente questi risultati sono supportati anche dalla congiuntura favorevole registrata negli ultimi anni, ad esempio dai bandi PNRR – spiega il prof. Marco Seri, Direttore Scientifico dell’IRCCS – ma il trend positivo deriva anche dallo sviluppo di sinergie a livello europeo e dalla crescente capacità d’attrazione di risorse dai bandi nazionali”.
Nel 2024, in particolare, sono cresciuti ulteriormente i finanziamenti per l’attività di Ricerca Corrente (quasi 4 milioni di euro, assegnati dal Ministero della Salute sulla base di criteri che valutano la qualità della ricerca), ma è aumentato anche il fatturato delle sperimentazioni profit (in totale 5,8 milioni di euro) e la raccolta del 5×1000 (quasi 200mila euro, +56%).
“Cinque anni fa, con il riconoscimento dell’IRCCS al Policlinico di Sant’Orsola, abbiamo vinto una scommessa sul valore della ricerca e sull’eccellenza del nostro sistema sanitario pubblico – dichiara Michele de Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna – Lo dimostrano oggi i risultati straordinari raggiunti, con un totale di 83 milioni di euro destinati alla ricerca iscritti a bilancio dal 2021. L’Emilia-Romagna continua a essere una terra che investe sul sapere, sull’innovazione e su una sanità che cura e ricerca insieme, per migliorare la vita delle persone. In un momento in cui il Servizio sanitario nazionale soffre un cronico definanziamento, strutture come l’IRCCS Sant’Orsola sono la dimostrazione concreta che è possibile coniugare alta qualità dell’assistenza, innovazione clinica e ricerca scientifica d’eccellenza. Questo Istituto è un presidio strategico non solo per Bologna e l’Emilia-Romagna, ma per l’intero Paese. A nome della Regione, esprimo profonda gratitudine e orgoglio per il lavoro straordinario di tutta la comunità scientifica del Sant’Orsola, che ci rende ogni giorno protagonisti di una sanità pubblica che non rinuncia alla propria missione, ma la rinnova con coraggio e competenza”.
“La Sanità Pubblica attraversa un momento difficile: in questo periodo, dunque, avere un budget destinato alla ricerca solido e strutturato è doppiamente importante – commenta Chiara Gibertoni, Direttrice Generale del Policlinico di Sant’Orsola – In occasione dell’accreditamento avevamo detto che l’IRCCS avrebbe rafforzato ulteriormente la vocazione per la ricerca sanitaria di Bologna, rendendola ancora più protagonista a livello nazionale e internazionale. A distanza di cinque anni, le cifre ci hanno dato ragione. E non sono dati fini a sé stessi, ma numeri che aiutano a sviluppare e ottimizzare un approccio di cura per i nostri pazienti, favorendo terapie migliori e applicando in modo più esteso un approccio di cura personalizzato. Nei centri dove è maggiore la quantità e la qualità della ricerca è più elevata anche la qualità delle cure”.
“L’attività congiunta di IRCCS e Alma Mater rappresenta un perfetto esempio di virtuosa sinergia – dichiara il prof. Stefano Fanti, Prorettore per la Ricerca dell’Università di Bologna – La ricerca rappresenta una missione primaria di entrambe le istituzioni, e da subito, grazie al prezioso lavoro di tutte le figure coinvolte e qui rappresentate (Ateneo, IRCCS ed AOSP) abbiamo improntato le attività all’ideale della collaborazione, istituendo tavoli congiunti permanenti, attività di scouting e supporto condivisi, valorizzazione delle capacità dei ricercatori che sono patrimonio comune di IRCCS ed Unibo”.
Circa 9mila pubblicazioni scientifiche in cinque anni. Dall’accreditamento a IRCCS sono cresciute anche le pubblicazioni su riviste scientifiche (dalle 1.317 del 2021 alle 1.835 dei primi 10 mesi del 2025, per un totale di circa 9mila in cinque anni). Concentrando l’analisi sullo scorso anno, 1.318 professionisti (tra ricercatori e personale di supporto) del Policlinico hanno firmato o collaborato alla stesura di quasi 2mila pubblicazioni scientifiche (10.908,8 Impact Factor grezzo e 41.55% di collaborazioni internazionali) e lavorato a 1.705 studi clinici.
Il Retreat della Ricerca 2025. Oggi e domani la comunità scientifica del Policlinico di Sant’Orsola si riunisce per la terza edizione del Retreat della Ricerca del Policlinico, una due giorni di presentazioni e dibattiti pensata come momento di confronto e condivisione di conoscenze e risultati. Quest’anno l’evento è arricchito dalla presenza di ospiti d’eccezione del calibro della prof.ssa Anna Sapino (Direttore Scientifico FPO IRCCS Candiolo di Torino, protagonista della lecture “Approccio a un trial clinico sulla de-escalation terapeutica: esempio del carcinoma della mammella”), del prof. Giuseppe Remuzzi (Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche dell’IRCCS Mario Negri di Milano, che propone il seminario “Trapianto di organi: da dove siamo partiti e dove vorremmo (forse) arrivare”) e dello scrittore Ibrahima Lo, chiamato a presentare il suo libro “Pane e Acqua”. Questa mattina, inoltre, oltre 800 studenti delle scuole superiori bolognesi hanno partecipato all’evento satellite “Innovazione, Ricerca e Solidarietà: per una Sanità del Futuro”, scoprendo le nuove frontiere della ricerca scientifica insieme a chi ogni giorno la pratica sul campo. Nel corso dell’evento è intervenuto in collegamento anche Giorgio Monti, storico dottore del Policlinico di Sant’Orsola, coordinatore medico delle cliniche mediche di EMERGENCY a Gaza e volto della campagna di raccolta fondi “Non uno di più”.

