Modena, in Consiglio il Sindaco illustra le linee del documento di bilancio che sarà approvato entro l’anno

"Servizi garantiti ma siamo esigenti e avremmo bisogno di maggiori risorse per riuscire a rispondere ancora meglio alle domande"



Un bilancio di “resistenza” che si approverà entro l’anno per garantire alla macchina comunale e alla città la piena operatività immediata dell’amministrazione. Il sindaco Massimo Mezzetti ha illustrato in Consiglio Comunale le linee del bilancio di previsione del Comune di Modena che da oggi inizia il suo percorso per essere approvato poco prima di Natale. Un bilancio del volume complessivo di 438 milioni di euro al cui interno trovano copertura tutti i servizi per i cittadini che sono stati ampliati e consolidati grazie alla manovra fiscale dello scorso anno. Nonostante gli ulteriori tagli ai trasferimenti da parte del Governo, meno un milione di euro che si aggiunge ai due milioni dello scorso anno, e il complessivo dimezzamento dei trasferimenti statali che ha caratterizzato questi ultimi dieci anni il livello dei servizi rimane immutato, dai servizi educativi e sociali, alle iniziative culturali e aggregative, ai progetti ambientali e alle azioni di sicurezza urbana.

Il sindaco ha sottolineato che “in una fase in cui i costi crescono più delle entrate e il quadro nazionale rimane restrittivo, la priorità è garantire stabilità, continuità e affidabilità. E’ fondamentale quindi proteggere ciò che funziona, sostenere le fragilità sociali, tenere insieme una comunità che chiede risposte concrete alla propria amministrazione”.

“Questo bilancio mantiene i livelli di servizio raggiunti e tutela parzialmente quella qualità della vita urbana che la nostra comunità si aspetta – ha aggiunto il sindaco – Parzialmente sì, perché i nostri cittadini e noi stessi siamo legittimamente esigenti e avremmo bisogno di maggiori risorse per riuscire a rispondere ancora meglio alle domande che ci vengono rivolte”.

I modenesi potranno quindi contare su risorse per 67 milioni di euro per il welfare dopo che l’anno scorso, grazie alla manovra fiscale sono stati destinati a questa voce 3 milioni di euro in più tra educazione e servizi sociali. La spesa corrente per nidi e scuole dell’infanzia supera i 46 milioni di euro con specifiche risorse destinate a inclusione, sostegno educativo e trasporti scolastici. Sulla qualità urbana, ovvero manutenzione e cura della città (strade, marciapiedi, verde pubblico, edifici, illuminazione e arredo urbano, quartieri) sono stanziati circa 16 milioni di euro mentre a 17 milioni di euro ammontano le risorse per la sicurezza urbana: Polizia Locale, tecnologia a supporto dell’attività quotidiana del corpo, videosorveglianza, sicurezza stradale e applicazione dei regolamenti commerciali, progetti educativi e presidi nei quartieri. Per la transizione digitale del Comune sono previsti 5,7 milioni di euro mentre tra le voci di spesa quella del personale sale per effetto dei rinnovi contrattuali coperti in misura molto marginale dal livello nazionale (per tutta Italia solo 100 milioni di euro a fronte di un miliardo e 500 milioni). L’indebitamento, frutto della scelta strategica di contrarre nuovi mutui per sostenere la conclusione dei lavori finanziati dal PNRR, è ampiamente sotto controllo: gli oneri dovuti ammontano a circa 1,3 milioni di euro, poco più dello 0,6% della spesa corrente.

Sul fronte degli investimenti, il piano per il triennio 2026-2028 vale 101 milioni di euro di cui 64,7 già nel 2026. Mentre si esaurisce l’impatto delle risorse dei fondi europei gli investimenti iniziano a mutare pelle e si orientano in particolare alla manutenzione ordinaria e straordinaria della città con particolare attenzione alle strade, al verde, al patrimonio scolastico, agli impianti sportivi e agli edifici comunali.

L’attuazione del PNRR a Modena è significativa con una grande mole di investimenti, “una stagione eccezionale di trasformazioni legata ai fondi europei e ad altri strumenti straordinari” ha detto il sindaco. “Ma dopo la fase della costruzione arriva la fase della responsabilità – ha aggiunto – mantenere quel patrimonio in modo adeguato, renderlo fruibile, animarlo con attività e servizi capaci di produrre valore sociale e economico. E’ questa la vera sfida che ci attende”.

“Le esperienze maturate su interventi complessi, come il grande cantiere del comparto delle ex-Fonderie (i cui costi sono ad oggi raddoppiati dai 22 milioni di euro inizialmente previsti; una impresa di rigenerazione impegnativa senza che ci fosse una idea compiuta e sostenibile sulla destinazione e dunque sui relativi costi per gli allestimenti finali), lo dimostrano chiaramente – ha proseguito – opere di quella portata richiedono un governo attento di tutte le fasi — progettazione, governo dei costi durante le fasi di cantiere e, soprattutto, sostenibilità gestionale dopo il recupero. Un’opera è davvero riuscita non solo quando la si inaugura e si tagliano i nastri in favore dei fotografi, ma anche quando la sua progettazione prevede che la sua gestione successiva non crei nuovi buchi di bilancio, quando le funzioni che vi si insediano generano utilità, quando gli oneri di manutenzione rimangono sostenibili”.

Parallelamente alla discussione in Consiglio Comunale è stata avviato il confronto con tutte le parti sociali – sindacati, associazioni di categoria, realtà del terzo settore – confermando un metodo avviato l’anno scorso e che si intende ulteriormente consolidare, ovvero quello di praticare una responsabilità condivisa, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo. E, anche da questa interlocuzione, arriva la spinta a un’altra serie di azioni strategiche che il Comune metterà in campo, ovvero un pacchetto di azioni strutturali di efficientamento e razionalizzazione della spesa che risultato ancora più indispensabili in questa fase di resistenza attiva del bilancio comunale e per rafforzare l’autonomia finanziaria del Comune. Dal miglioramento della capacità di riscossione, alla programmazione ancora più accurata e uniforme delle attività dell’ente per evitare duplicazioni e frammentazioni, dal monitoraggio continuo dei consumi energetici alla riduzione dei tempi di pagamento, al contenimento dei tempi che intercorrono tra programmazione, approvigionamento e affidamento così da avere un ente sempre più efficiente e ridurre ogni margine di spreco.

L’obiettivo è quello di arrivare a sottoscrivere un Patto per il 2026 che rafforzi, aggiorni e ampli l’impianto dell’intesa precedente.

“Il nuovo patto non sarà quindi un allegato tecnico al bilancio – ha chiuso il sindaco – ma un pezzo centrale della nostra idea di città”. In chiusura un richiamo ad Alfeo Corassori, il sindaco della ricostruzione di cui si è inaugurata una mostra e proiettato un documentario prima del Consiglio Comunale e si ricorderà tra qualche giorno il sessantesimo della scomparsa. Mezzetti ha utilizzato una delle frasi che lo ha caratterizzato nei suoi mandati: “Modenesi al lavoro”.