Non è certo una novità il fatto che un mezzo di trasporto sia dotato di defibrillatore, ma quello presentato oggi – martedì 2 dicembre – è il primo taxi modenesi a dotarsi di defibrillatore. Ad installarlo Massimiliano Chiarolanza, da un anno taxista dopo una vita passata come funzionario nel mondo ceramico.
“Dopo tanti anni passati all’estero, ho scelto un’occupazione che fosse utile alla comunità. Ma questo non mi bastava: volevo fare di più. Per questo ho acquistato a mie spese il Dae, seguito i corsi di formazione assieme al mio driver, in modo da mettere a disposizione della comunità il mio mezzo h24. Mirko Venturelli, presidente del Cotamo, ha messo in evidenza il ruolo sociale del servizio taxi. “I nostri taxi hanno una funzione sociale importante, ad esempio per gli anziani. Ora si aggiunge questo tassello, e potrebbero aggiungersene altri, con l’ausilio di supporti finanziari da parte di enti ed istituzioni, per incentivare l’installazione di defibrillatori. Una richiesta colta prontamente da Fabrizio Mora, responsabile infermieristico del 118, che ha annunciato la messa a disposizione di due DAE, acquistati con un finanziamento della Regione, da installare su altrettanti mezzi del Cotamo. “Una collaborazione nata quasi per caso – ha sottolineato Mora – ma estremamente utile, perché le linee per affrontare il rischio cardiaco nascono dalla prevenzione per arrivare alla capillarità della distribuzione di strumenti come i defibrillatori. Sotto questo profilo, Modena apre un ulteriore ambito di collaborazione con i taxisti”.
Gratitudine per questa iniziativa è stata espressa da Andrea Spanò, direttore del distretto di Modena dell’Ausl, che ha sottolineato l’importanza di questa disponibilità.
Alla presentazione della taxi-Dae ha presenziato anche Francesca Maletti. “Io devo dire solo grazie, un grande grazie, perché oggi è stata resa più forte la comunità modenese. Abbiamo bisogno di messaggi come questo, messaggi di comunità, appunto, perché assieme si possono ottenere risultati più importanti di quelli raggiungibili individualmente”.
“Siamo felici – ha concluso Emanuele Covili, responsabile di Fita CNA Modena – di aver fatto da trait d’union in un’operazione che testimonia l’attenzione e la disponibilità dei taxisti modenesi”.

