Come ogni anno, da quattro anni, il mese di dicembre segna la conclusione del progetto annuale Semi di Legalità, promosso dall’Amministrazione comunale di Casalgrande con il patrocinio e il sostegno di Avviso Pubblico, Rete Comuni mafia free e Coopselios. Un percorso che nasce per contrastare, sul piano culturale e sociale, ogni forma di penetrazione dell’illegalità e delle organizzazioni mafiose nella nostra comunità. Dicembre, però, è anche il momento in cui prendono forma i programmi e le attività per l’anno successivo, in un’ottica di continuità e radicamento sempre più capillare dei valori della legalità.
Ancora una volta, le vere protagoniste di questa fase progettuale sono le scuole Primarie del territorio, con cui il Comune di Casalgrande lavora fianco a fianco per promuovere l’educazione civica e coltivare una consapevolezza diffusa sull’importanza del rispetto delle regole e della convivenza civile.
Da oggi, martedì 9 dicembre, fino a venerdì 12, la Sala Consiliare Umberto Farri diventa l’epicentro della divulgazione dei valori della legalità per gli istituti scolastici casalgrandesi. A inaugurare questa tre giorni sono state le classi 5ª A e 5ª B della Scuola Santa Dorotea, presenti all’incontro odierno.
A dare il benvenuto è stato il Sindaco, Giuseppe Daviddi, che ha coinvolto gli studenti con una riflessione a lui particolarmente cara: il ruolo centrale dell’educazione civica. «L’educazione civica è un elemento imprescindibile per ciascuno di noi: rappresenta il miglior antidoto alla maleducazione, alla prevaricazione e, più avanti negli anni, al bullismo che, non mi stancherò mai di dirlo, è l’anticamera della mafia».
Il Sindaco ha rivolto ai ragazzi anche un appello a non restare mai in silenzio di fronte a comportamenti scorretti: «Parlatene con i vostri genitori, con gli insegnanti, persino con il Sindaco se lo riterrete utile. L’importante è non nascondersi. Siamo qui per ascoltarvi e sostenervi. Denunciare è un gesto fondamentale, che non va mai sottovalutato».
Un passaggio significativo è stato dedicato anche alla Costituzione: «Gli articoli fondamentali della nostra Carta andrebbero imparati a memoria — ha aggiunto Daviddi — perché sono la base della nostra vita sociale. Conoscerli davvero significa imparare a vivere meglio insieme agli altri».
L’Assessore alla Legalità, Marco Cassinadri, ha illustrato agli studenti il percorso didattico che caratterizzerà il progetto Semi di Legalità, fondato anche quest’anno sul lavoro in classe delle insegnanti e sulla lettura del libro La mafia spiegata ai bambini – L’invasione degli scarafaggi, di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso.
«È il quarto anno che collaboriamo con le classi quinte delle scuole del territorio. Quella che vi consegniamo è una favola, ma serve a spiegare in modo chiaro e accessibile che cos’è la mafia e come agisce. Voi, con il vostro impegno, ci restituirete ciò che avrete appreso a fine marzo, quando ci ritroveremo a teatro per l’evento conclusivo che coinvolgerà tutti gli studenti partecipanti».
Durante la mattinata è intervenuta anche l’Assessore alla Scuola, Graziella Tosi, che ha ringraziato gli alunni: «Avete dimostrato attenzione, rispetto ed educazione in questo momento di confronto. È su questi valori che si costruisce la società di domani: giusta, consapevole e fondata sul rispetto reciproco».
La partecipazione attiva degli studenti ha arricchito l’incontro: numerose e pertinenti le domande rivolte agli amministratori, spaziando dal ruolo del traffico di droga come principale fonte di finanziamento della criminalità organizzata alla struttura delle mafie e alle figure simbolo della lotta a Cosa Nostra, come il giudice Paolo Borsellino. Un dialogo vivo e profondo che conferma quanto sia importante investire nella formazione delle nuove generazioni per costruire una cultura della legalità solida e condivisa.

