“Scuole aperte”: 200 mila euro al Comune di Reggio Emilia per tre istituti secondari di primo grado



Marwa Mahmoud (immagine Facebook)

Sono 200 mila euro le risorse assegnate al Comune di Reggio Emilia per l’attivazione sperimentale del modello “Scuole Aperte” in tre istituti secondari di primo grado e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando “Scuole aperte e opportunità di orientamento per promuovere il successo formativo e contrastare le povertà educative” del Programma FSE+ 2021–2027. L’annuncio è stato dato questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte l’assessora regionale a Educazione e Welfare Isabella Conti e il presidente della Regione Michele de Pascale.

Il progetto presentato dal Comune di Reggio Emilia prevedeva, in questa prima fase, il coinvolgimento di tre scuole secondarie di primo grado: la succursale dell’Istituto Comprensivo Einstein di Bagno, la succursale dell’Istituto Comprensivo Galilei di Massenzatico e l’Istituto Comprensivo Pertini 1. Una scelta coerente con l’attenzione rivolta ai plessi periferici, rafforzata anche dalle recenti “Giunte fuori dal Comune” svoltesi nella periferia Est e Ovest.

Siamo felici di raccogliere oggi i frutti del lavoro avviato in questi mesi – dichiara l’assessora alle Politiche educative Marwa Mahmoud –. Il nostro impegno nasce dalla volontà di sostenere la scuola nell’affrontare sfide complesse come il calo demografico, il cambiamento delle esigenze delle famiglie e il crescente disagio giovanile. Vogliamo rispondere a questi bisogni offrendo ai ragazzi esperienze educative di qualità, rafforzando il senso di comunità e supportando le famiglie nella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Un percorso che parte dai plessi decentrati e che intendiamo estendere progressivamente all’intera città, coinvolgendo tutti i soggetti del territorio”.

L’iniziativa si concentrerà infatti sulle scuole situate in contesti dove le opportunità educative extrascolastiche a disposizione dei giovani sono meno presenti , riconoscendo il ruolo della scuola come presidio educativo e sociale. L’obiettivo è costruire un modello replicabile anche in altri quartieri, capace di coniugare inclusione, continuità educativa e valorizzazione delle risorse locali. Una “scuola aperta” intesa come laboratorio di comunità, in grado di ridurre le disuguaglianze educative e accompagnare i preadolescenti nel loro percorso di crescita.

Il finanziamento rappresenta un’opportunità importante per la città e una sfida condivisa: sviluppare un progetto educativo capace di coinvolgere scuole, famiglie, Comune, terzo settore e realtà territoriali, offrendo un tempo extrascolastico di qualità a una fascia d’età particolarmente delicata. Le attività mirano a promuovere inclusione, socializzazione, benessere e successo scolastico.

Il modello di “Scuole Aperte”, che nel primo ciclo sarà sperimentato sempre grazie a un finanziamento regionale, prevede l’ampliamento del tempo scuola nelle ore pomeridiane, con continuità educativa, supporto allo studio e accesso a esperienze culturali, artistiche, sportive, scientifiche e ambientali. L’offerta sarà costruita attraverso un lavoro di rete e di co-progettazione tra i partner coinvolti, con un approccio multidisciplinare e innovativo.

Gli istituti aderenti hanno partecipato al bando sia per la loro collocazione in aree con minore disponibilità di servizi, sia per l’elevato numero di studenti, confermando la scuola come punto di riferimento per le comunità locali. L’obiettivo è sperimentare in alcuni contesti, validare e poi estendere progressivamente ad altre realtà del territorio, con particolare attenzione al coinvolgimento delle famiglie attraverso azioni informative e percorsi di co-progettazione.

Accanto a “Scuole Aperte”, il bando regionale ha finanziato anche il progetto “Orientanet – Il viaggio che orienta”, presentato da Ifoa insieme a 11 enti di formazione professionale del territorio provinciale, che ha ottenuto un contributo di 315.614 euro per il rafforzamento dei servizi di orientamento rivolti a studenti, famiglie e operatori educativi.