Rilevazione Confartigianato: finanziamenti alle imprese in calo. Marco Granelli: “Il denaro è poco e costoso, manca la linfa vitale”



    marco_granelli_confartigianato“Purtroppo anche in questo primo scorcio del 2014 il credito è il grande assente”, con queste parole il Presidente di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli commenta le ultime rilevazioni fornite dalla Banca d’Italia sull’andamento dei prestiti alle imprese. “Anche in febbraio lo stock dei prestiti registra una diminuzione del 4,9%, con un ulteriore peggioramento rispetto al -4,7% registrato nel mese precedente. Come possiamo pensare di far crescere la nostra economia se non diamo alle aziende la linfa vitale del credito? Soprattutto se parliamo di artigiani e piccole imprese che non possono contare su capitalizzazioni consistenti”.

    I dati sono contenuti nella elaborazione dell’ufficio studi di Confartigianato Emilia Romagna che ha analizzato l’andamento dei finanziamenti al sistema imprenditoriale italiano. “La cosa paradossale – prosegue Granelli – è che se da un lato il credito si riduce dall’altro peggiora anche il costo del denaro: per gli imprenditori italiani continua ad essere il più alto d’Europa con tassi medi di interesse sui nuovi finanziamenti pari al 3,45%, superiori di 72 punti base in confronto alla media del 2,73% registrata nell’Unione europea. L’assenza del credito si traduce in mancanza di una ripresa degli investimenti delle nostre imprese, soprattutto nel manifatturiero, che quindi restano penalizzate nella competizione globale, non aiutate anche da un euro forte che si aggiunge alle difficoltà generate dai ritardi nei pagamenti”.

    Nel dettaglio, sono le aziende di piccola dimensione le più penalizzate sul fronte del caro-denaro: infatti, i tassi medi di interesse applicati ai prestiti fino a 250.000 euro raggiungono il 4,75%. Addirittura i tassi raggiungono punte record in Calabria e in Sardegna: Crotone è ‘maglia nera’ per i tassi più alti che toccano l’8,67% seguita da Olbia-Tempio con il 7,83% e da Carbonia-Iglesias con il 7,79%. Sul versante opposto della classifica, la provincia autonoma di Bolzano fa registrare tassi di interesse del 3,81%, di poco inferiore al 4,11% applicato a Cuneo e del 4,26% applicato a Udine.
    Secondo Confartigianato Emilia Romagna, il divario Nord-Sud si riscontra anche nella quantità di finanziamenti erogati: la diminuzione del credito ha colpito in particolare le imprese con meno di 20 addetti e la situazione peggiore riguarda il Molise, dove, tra febbraio 2013 e febbraio 2014, lo stock di prestiti alle imprese è calato dell’11,7%. Seguono Umbria e Marche, con una diminuzione del 7,8%, e la Sicilia (-7%). In questo specifico segmento, le imprese con meno di 20 addetti, l’Emilia Romagna si posiziona al 14esimo posto con un calo del -7,8%. A livello provinciale, il calo più vistoso dei finanziamenti interessa le piccole imprese di Isernia (-21,3% tra febbraio 2013 e febbraio 2014), seguite da quelle di Caltanissetta ( – 10,9%) e da quelle di Biella (-10%).
    A ‘soffrire’ le difficoltà di accesso al credito sono soprattutto le piccole imprese del settore manifatturiero: secondo il rapporto di Confartigianato, infatti, nel I trimestre 2014, a denunciare problemi è il 18,1% delle aziende manifatturiere con meno di 50 addetti, a fronte di una quota dell’11,3% di aziende manifatturiere di media dimensione e del 12% di grandi imprese.