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Colf e badanti, Cisl: “Più facile per le famiglie assumere in modo regolare”

Sono quasi 30 mila a Modena e provincia le colf e badanti interessate al nuovo contratto collettivo nazionale del settore domestico, firmato ieri a Roma dai sindacati e associazioni datoriali.

Il nuovo contratto (quello precedente era scaduto nel 2016) entra in vigore dal prossimo 1° ottobre; introduce novità normative e interviene su aspetti qualificanti, con particolare riferimento al mercato e organizzazione del lavoro domestico, accrescimento della professionalità degli addetti, trattamento retributivo.

«In questi ultimi venti-trent’anni le colf e badanti, molto spesso straniere, hanno fornito un sollievo essenziale alle famiglie modenesi nella sempre più difficile gestione di persone non autosufficienti il cui numero, alla luce dei trend demografici, è destinato a crescere – afferma Andrea Sirianni, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale –

La stessa nuova denominazione di assistente familiare introdotta dal contratto rappresenta un notevole cambio di paradigma che non solo qualifica la professione, permettendo alla lavoratrice di avere una percezione dell’importanza della prestazione che svolge, ma consente anche alle famiglie che usufruiscono del servizio di apprezzare il lavoro di cura e assistenza al di là del costo sostenuto».

L’intesa prevede un aumento economico mensile di 12 euro per il livello medio B Super a partire dal 1° gennaio 2021 e contempla un sistema di indennità dal 1° ottobre 2020 – da 100 euro a quasi 116 euro – erogate in aggiunta alla retribuzione minima contrattuale ai prestatori d’opera che assistono bambini fino al sesto anno di età e agli assistenti familiari che si prendono cura di più di una persona non autosufficiente, riconoscendo così i carichi di lavoro effettivamente prestati. Ai lavoratori in possesso della certificazione di qualità verrà inoltre riconosciuta un’ulteriore indennità fino a 10 euro al mese.

«L’inserimento in un unico livello per le baby sitter e altri aspetti di semplificazione del ccnl evidenziano la volontà delle parti sociali di creare uno strumento che risulti maggiormente fruibile dalle famiglie – spiega il segretario generale della Fisascat Cisl Emilia Centrale Enrico Gobbi – Il nuovo contratto rivisita gli articolati riferiti al contratto individuale di lavoro (da formalizzare con specifica lettera di assunzione che contempli livello, mansione e modalità di riposo settimanale nel rispetto della fede religiosa), alle assunzioni a tempo determinato in ottemperanza alla normativa intervenuta, come anche rispetto al periodo di prova e ai permessi anche riconducibili al rinnovo del permesso di soggiorno e allo svolgimento delle pratiche di ricongiungimento familiare.

L’accordo definisce l’inquadramento degli assistenti familiari in quattro livelli, a ciascuno dei quali corrispondono due parametri retributivi, in base alle conoscenze e competenze possedute in riferimento alla mansione richiesta, superando la consolidata distinzione tra colf, badanti e baby sitter e puntando piuttosto l’accento sul contesto all’interno del quale viene espletata la prestazione d’opera. In pratica si opera un netto distinguo tra lavoratori che coadiuvano le famiglie nel ménage quotidiano e coloro i quali lo fanno prendendosi cura di un altro essere umano. Sono state introdotte, inoltre, le figure degli educatori formati, sempre più fondamentali nella presa in carico delle nuove esigenze emergenti».

Le lavoratrici e i lavoratori con contratto a tempo pieno e indeterminato con anzianità di almeno sei mesi presso lo stesso datore di lavoro potranno beneficiare di 40 ore annue di permesso retribuito per frequentare corsi di formazione professionali specifici per collaboratori e assistenti familiari, elevati a 64 ore annue di permessi retribuiti qualora il lavoratore decida di frequentare percorsi formativi riconosciuti e finanziati dall’ente bilaterale di settore (Ebincolf).

L’articolato sulle commissioni di conciliazione a livello territoriale prevede che il lavoratore, durante il tentativo di conciliazione, deve essere assistito da un rappresentante di una delle organizzazioni sindacali firmatarie il rinnovo contrattuale.

«Segnaliamo anche – aggiunge Gobbi – l’introduzione di un articolato che si muove nella direzione di contrastare e debellare la violenza e le molestie di genere, tenuto conto che il settore è a occupazione prevalentemente femminile. È importante, infine, il risultato raggiunto sulle quote contrattuali destinate alla bilateralità settoriale a fronte – conclude il segretario generale della Fisascat Cisl Emilia Centrale – del riconoscimento di prestazioni e servizi aggiuntivi per gli assistenti familiari e i datori di lavoro».

 

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