A Bologna il festival del cortometraggio indipendente “Visioni italiane”, dal 26 ottobre al 3 novembre



Eventi speciali, anteprime, concorsi per cortometraggi di fiction e documentari, incontri con gli autori e premi. Torna “Visioni Italiane”, Festival degli esordi, “antiglamour”, alla 26ª edizione, che conferma il suo ruolo di vetrina unica nel panorama delle nuove produzioni indipendenti nazionali.

Il festival, capace di scovare gli autori di successo del futuro, propone dal 26 ottobre al 3 novembre, al Cinema Lumière della Cineteca di Bologna, concorsi dedicati ai corto e mediometraggi di fiction e ai documentari e raccoglie, attraverso incontri e tavole rotonde, gli autori più sensibili e attenti del panorama contemporaneo, in un confronto sempre aperto sul cinema del presente.

La presentazione della rassegna è avvenuta oggi, con l’intervento dell’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori (messaggio video), dell’assessore alla cultura del Comune di Bologna, Matteo Lepore; del direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli e della direttrice di Visioni Italiane Anna Di Martino.

“Il sottotitolo della rassegna Visioni italiane è molto espressivo- ha detto l’assessore Mauro Felicori-. Bologna città degli esordi. E’ dalla fine degli anni ‘70, quando esplose la creatività giovanile bolognese e divenne addirittura un movimento, che Bologna deve fare i conti con una questione centrale e cioè il rapporto con i suoi giovani. Da 40 anni si pone la questione di come far crescere l’industria culturale e creare uno sbocco lavorativo per i giovani creativi. Finora si è fatto tanto ma si può fare di più e il programma della Regione è proprio far sì che una città degli esordi diventi una città dei successi, una città della maturità artistica dei nostri giovani, dove possano trovare le condizioni migliori per fare un lavoro artistico professionale e di grande livello in tutti i campi. Nel cinema abbiamo fatto di più che in altre discipline, anche attraverso il grande lavoro realizzato in questi anni dalla Emilia-Romagna Film Commission che sostiene queste attività ma non ci dobbiamo accontentare”.

“La pandemia ha investito il cinema italiano mentre stava vivendo un momento molto positivo e vitale- ricorda il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli-. Il successo internazionale di Martin Eden e Il traditore, gli incassi di Pinocchio e Hammamet, i riconoscimenti alla Berlinale di Giorgio Diritti e dei fratelli D’Innocenzo sono prove che gli autori del cinema italiano non smettono di sorprenderci con le loro storie e i loro linguaggi. Il cinema italiano, più volte dato per spacciato, non solo è vivo, ma sembra aver iniziato a riallacciare un rapporto con il suo pubblico, anche grazie a un ritrovato e inedito compattamento di due categorie tradizionalmente poco capaci di perseguire comuni obiettivi, quelle dell’esercizio e della distribuzione. La prolungata chiusura delle sale e della produzione, la prospettiva di nuove chiusure, la cancellazione di tutte le uscite dei grandi film americani, alcuni dei quali andranno direttamente, senza passare dai cinema, sulle piattaforme aprono scenari inediti e preoccupanti. Come ne uscirà il cinema italiano nel suo complesso (creatori, produttori, distributori, esercenti)? Una domanda a cui oggi è molto difficile rispondere, segnalando lo sforzo essenziale che il MiBact sta compiendo per sostenere una filiera che ormai alle corde. Visioni Italiane 2020 arriva in questo momento difficile e servirà per fotografare non solo la situazione, ma anche per cogliere quanto si sta muovendo, le idee, le aspirazioni, i progetti che riescono a guardare oltre l’orizzonte prossimo”.

Visioni Italiane si aprirà con anteprima del nuovo film di Uberto Pasolini “Nowhere Special” (lunedì 26 ottobre, alle ore 20 – foto). Oltre ai concorsi Visioni Italiane, Visioni Doc, con le sezioni Visioni Ambientali, Visioni Acquatiche e la novità fuori concorso “Visioni in lockdown”, sono previsti 4 eventi speciali: Gianni Amelio presenta il restauro del suo film d’esordio nel 1970, “La fine del gioco” (27 ottobre, alle ore 20); Alice Rohrwacher e JR con il loro lavoro a quattro mani “Omelia contadina”(dal 2 novembre nelle sale italiane grazie alla Cineteca di Bologna), Jasmine Trinca e Alba Rohwacher presentano il nuovo corto “Being My Mom” e Luca Guadagnino invece la maratona della sua nuova serie “We Are Who We Are”.

Sei le anteprime previste: “Maternal” di Maura Delpero, “La voliera” di Bagya D. Lankapura, “La guaritrice” di Mohamed Zineddaine, “Allons Enfants” di Giovanni Aloi,  “Life Is a B-Movie: Piero Vivarelli” di Fabrizio Laurenti e Nick Vivarelli e “Est – Dittatura last minute” di Antonio Pisu.

Al festival non mancheranno gli incontri, come quello con i direttori della fotografia , dal titolo: “Scrivere la luce”, che vedrà protagonisti Daniele Ciprì, Gianfilippo Corticelli, Daria D’Antonio, o con Valia Santella, sceneggiatrice di Nanni Moretti e Valeria Golino; con il famoso critico Paolo Mereghetti, autore del Dizionario dei Film,  e ancora “Fare cinema a Bologna e in Emilia-Romagna”, che presenterà i lavori degli autori che operano nella nostra regione e la tavola rotondacon autori e produttori, l’assessore Matteo Lepore e  la casa di produzione Manetti Bros che parleranno di“Il cinema che verrà”.  Infine ci sarà anche il Premio Luca De Nigris, dedicato ai prodotti audiovisivi degli studenti delle scuole dell’Emilia-Romagna.

Visioni Italiane è promosso dalla Cineteca di Bologna, con il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Emilia-Romagna, il sostegno degli sponsor Pelliconi, Shopville Gran Reno, Mare Termale Bolognese, Villaggio della Salute Più, Massimo Sordella.