Ricerca e innovazione a difesa delle ciliegie di Vignola

Al via il terzo anno di sperimentazione con i nuovi impianti per proteggere i frutti da parassiti e danni delle piogge



Ha già ottenuto buoni risultati il progetto di ricerca che entra oggi nel suo terzo anno e riguarda una delle eccellenze Igp dell’Emilia-Romagna: la ciliegia di Vignola.
Attraverso l’installazione di appositi sistemi è in grado di proteggere le piante da parassiti, primo fra tutti il moscerino asiatico (Drosophila suzukii), e da fisiopatie quali le ‘spaccature’ dovute alla pioggia (cracking).
Due calamità che, sommate agli effetti del cambiamento climatico e alla riduzione di disponibilità di molecole per la difesa delle colture, stanno creando da tempo non poche difficoltà al settore con danni alle produzioni e al reddito degli imprenditori agricoli.

Grazie quindi a un progetto finanziato e sostenuto dalla Regione insieme al Comune di Vignola, coordinato dal Settore Fitosanitario regionale e dal Consorzio fitosanitario provinciale di Modena, in partnership con il Consorzio della ciliegia della susina e della frutta tipica di Vignola e l’Università di Bologna,  sono stati installati in un’area sperimentale del Comune di Vignola sistemi monoblocco e monofila con l’obiettivo di raccogliere dati sull’adattabilità e l’efficienza dei sistemi stessi per poterli poi replicare ed estendere.

La sperimentazione

Le opportunità offerte dalla sperimentazione sono diverse: dalla verifica del controllo di parassiti – moscerino asiatico, mosca del ciliegio, oltre ai danni da uccelli – al controllo dei danni da cracking, all’analisi dei principali parametri microclimatici – temperatura, umidità relativa, precipitazioni – alla verifica dell’adattabilità delle nuove varietà in prova a questi sistemi di protezione con analisi qualitative e calibri.
I dati di questo secondo anno di attività sono promettenti: si è ottenuta buona protezione dai principali insetti nocivi (D.suzukii e mosca del ciliegio); impermeabilità dalle precipitazioni e buon controllo del cracking.

È stato possibile svolgere le operazioni colturali all’interno (impianti monoblocco) senza la costante apertura/chiusura; delle reti grazie alla presenza dei corridoi e precamera di ingresso. Gli interventi fitosanitari sono stati drasticamente ridotti, realizzata la protezione da grandine e uccelli e il sistema si è confermato idoneo per qualunque forma di allevamento e portinnesto comprese quelle in volume.

I risultati dei primi due anni di sperimentazione sono stati presentati stamattina a Vignola alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, della sindaca di Vignola Emilia Muratori, del presidente del Consorzio della Ciliegia, della Susina e della Frutta tipica di Vignola Andrea Bernardi, e del  direttore del Consorzio fitosanitario di Modena Luca Casoli.

“Un progetto che ha una ricaduta positiva per l’agricoltura e l’economia del comprensorio- afferma l’assessore Mammi- e che sta già dimostrando la sua efficacia a difesa di una coltura che è tra le eccellenze Dop e Igp dell’Emilia-Romagna e per dare strumenti validi ai nostri agricoltori a difesa del loro lavoro”.
“Ricerca e innovazione- prosegue Mammi- sono fondamentali per la nostra agricoltura perché solo attraverso la sperimentazione e l’uso intelligente delle nuove tecnologie possiamo aumentare la competitività delle nostre imprese, garantire produzioni sempre più sostenibili e vincere la sfida imposta dalle conseguenze dei cambiamenti climatici. Continueremo a sostenere la collaborazione con il Consorzio della Ciliegia Igp di Vignola e con il Comune di Vignola per valorizzare quel prodotto straordinario che sono le nostre ciliegie”.

“Apprezziamo l’attenzione che la Regione riserva al costante impegno di sperimentazione che il Consorzio della Ciliegia e il Consorzio fitosanitario stanno portando avanti nel campo che abbiamo messo a loro disposizione- è il commento della sindaca Muratori-, in un’area vocata all’agricoltura di qualità. In questi anni, gli agricoltori hanno dovuto fare i conti con avversità atmosferiche sempre più estreme e con l’attacco di nuove specie di insetti dannosi per le colture. I risultati che si stanno raccogliendo nel campo sperimentale hanno l’obiettivo di fornire ai nostri agricoltori nuovi ed efficaci strumenti di difesa delle nostre colture di pregio”.

“Dopo due anni di prove sperimentali- ha annunciato il presidente del Consorzio Andrea Bernardi- presentiamo con soddisfazione i primi risultati dell’attività svolta in collaborazione con il Consorzio Fitosanitario di Modena e il Settore Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna. Si apre per i produttori di ciliegie del nostro comprensorio una fase nella quale possiamo guardare con maggiore fiducia alla lotta alla Drosophila, al cracking, e finalmente alla possibilità concreta di coltivare i nostri ceraseti in modo realmente sostenibile. Credo si tratti di ottimi risultati che il Consorzio della Ciliegia IGP di Vignola continuerà a sostenere e a perseguire con convinzione”.