Anva Confesercenti e Confesercenti Area del Frignano contrari al mercato di Forte dei Marmi

L'evento è in programma lunedì 14 agosto a Montecreto e martedì 15 a Pievepelago



Anva Confesercenti e Confesercenti Area del Frignano contrari al mercato di Forte dei MarmiLe associazioni si scagliano contro il mercato di Forte dei Marmi, sottolineando come questo mercato di un consorzio in arrivo dalla Toscana non abbia nulla a che fare con la località balneare della Versilia.

“C’è un ricorso eccessivo ai consorzi quando si potrebbero coinvolgere gli ambulanti locali – commenta Matteo Tadolini, ambulante, commerciante e Presidente Confesercenti Area del Frignano. Inoltre le date non vengono comunicate alle associazioni di categoria, come l’ultima del mercato di Forte dei Marmi dello scorso 6 agosto a Montecreto. Si tratta di “mercati rapina” che drenano risorse agli operatori dei mercati settimanali producendo un danno significativo agli ambulanti del territorio. I comuni dovrebbero investire maggiormente con il commercio ambulante locali e con le attività del territorio per creare eventi e iniziative in grado di sostenete le attività del territorio anziché proporre continuamente questi eventi che non fanno lavorare i locali ma solo finti consorzi. Infatti, vorrei sottolineare che tali mercati sono stati diffidati anche dal Comune di Forte dei Marmi ad utilizzare impropriamente il nome del paese della Versilia”.

“La legge delle regione Emilia Romagna – commenta Alberto Guaitoli, Presidente Provinciale Anva Confesercenti Modena – del commercio su area pubblica parla chiaro. Prima di decidere di fare svolgere dei mercati i comuni devono sentire le associazioni maggiormente rappresentative su area pubblica. Nel caso che questo non accada gli atti del comune sono nulli come ha stabilito il Tar con propria sentenza. I comuni di Montecreto e Pievepelago non hanno convocato le associazioni perciò valuteremo le azioni più opportune a tutela degli operatori dei mercati settimanali danneggiati da questi mercati di rapina”.

“È ora di mettere uno stop a queste iniziative e cominciare a dare più spazio agli operatori locali e al commercio del territorio”, conclude Tadolini.