Lapam Confartigianato sulla SP486: “I tempi di percorrenza sono raddoppiati”

C’è bisogno di un collegamento migliore tra la montagna e la pianura, a causa del traffico la strada non si può più percorrere



SP486 (Google Maps)

«È una situazione inaccettabile. Quanto accade quotidianamente sulla SP486 che collega la montagna alla pianura è insostenibile: se già prima il traffico era rallentato, adesso la situazione viaria è completamente paralizzata, con ripercussioni notevoli per imprese, lavoratori, studenti e pendolari in generale. Le amministrazioni locali devono agire immediatamente per risolvere le criticità che la rete stradale sta generando, visti anche gli imminenti lavori sul Ponte della Veggia e la prevista chiusura della galleria».

Beppino Silvestri, presidente Lapam Confartigianato di Frassinoro, pone l’accento sulla situazione che in questi anni si è venuta a creare per quanto riguarda l’unica strada che collega le zone montane di Frassinoro, Palagano e Montefiorino al distretto ceramico di Sassuolo e, più in generale, alla città di Modena. Condizioni di disagio, con un volume di traffico sempre più importante che bloccano di fatto la circolazione, raddoppiando quasi i tempi di percorrenza e complicando di molto gli spostamenti tra le due aree.

«Un tempo la 486 era una strada extraurbana – continua Monica Telleri, presidente Lapam Confartigianato di Palagano –: ora con l’installazione di ben 7 rotatorie il traffico è diventato urbano, gravando anche sull’inquinamento atmosferico e ottenendo un effetto contrario in termini di sostenibilità e impatto ambientale. L’installazione di autovelox, inoltre, ha aggravato ancora maggiormente la situazione. Comprendiamo che sulla strada si debba guidare responsabilmente, ma sulla 486 non capiamo le scelte alla base dell’installazione di autovelox: probabilmente ci verrà spiegato che è stato fatto per una maggiore sicurezza, ma ci sono altre strade molto più insicure su cui invece non si è agito, e la 486, nel corso del tempo, non ha visto un numero di incidenti così significativo da giustificare tale scelta. Motivo per cui secondo noi sono da rimuovere».

«Si parla tanto delle infrastrutture, specie per quanto riguarda la viabilità, e di come esse debbano essere potenziate – ribadisce Simone Buffignani, presidente Lapam Confartigianato di Montefiorino – eppure sembra che qui si vada nella direzione totalmente opposta, non investendo su un collegamento necessario come quello tra aree montane e aree di pianura. Con tutto ciò che ne consegue, a partire dalla spopolamento delle aree del nostro Appennino. Da anni, come associazione, ci battiamo per incentivare giovani e famiglie a tornare a vivere in montagna per ripopolare quelle zone che, in questi anni, stanno vivendo una desertificazione. Se però non si investe in infrastrutture viarie, difficilmente riusciremo a risolvere anche i problemi collaterali, come quello dello spopolamento, che si vengono a formare e che con il tempo non possono che peggiorare».