Reggio Emilia: controlli sulle bici a pedalata assistita: due mezzi irregolari sequestrati

Tra le anomalie riscontrare nelle due ruote una velocità massima di oltre 40 chilometri orari invece dei 25 consentiti dal Codice della Strada, ai proprietari sanzioni per oltre 6mila euro



Il mondo della micromobilità offre molte opportunità per spostarsi con agilità nel traffico cittadino, ma nasconde anche insidie che oltre a mettere a rischio la sicurezza di chi le utilizza e degli altri utenti della strada, possono far incappare, in caso di controllo, in multe molto salate, anche fino a 6mila euro.

È successo a due giovani che, nei giorni scorsi, sono stati fermati dagli agenti della Polizia locale mentre a bordo dei loro mezzi elettrici percorrevano via Turri. Durante un posto di controllo gli operatori di via Brigata Reggio hanno notato prima un giovane poi una donna a bordo di presunte bici elettriche procedere a velocità sostenuta senza tuttavia utilizzare i pedali per spingere la due ruote. Una volta fermati il controllo su entrambi i mezzi ha fatto emergere diverse irregolarità che, secondo le disposizioni di legge, equiparano sul piano giuridico le bici a ciclomotori anche se ad alimentazione elettrica.

Innanzitutto, le manopola destre di entrambe i mezzi a due ruote permetteva l’accelerazione senza alcuna attivazione muscolare da parte del conducente, mentre le bici a pedalata assistita si attivano solo rinforzando la propulsione muscolare impressa dal ciclista. Le batterie per la ricarica elettrica sono prive dell’etichettatura obbligatoria che ne attesta potenza e omologazione e, per finire, la velocità raggiunta da entrambi i mezzi superava i 40 chilometri orari, mentre per legge le biciclette a pedalata assistita non possono superare i 25 chilometri orari di velocità sviluppata attraverso il motore elettrico.

Per il Codice della Strada l’insieme di queste caratteristiche fa fare al mezzo un salto di categoria rendendolo a tutti gli effetti un ciclomotore. In questo caso il veicolo per essere utilizzato deve avere targa e assicurazione, mentre al conducente spetta l’obbligo di indossare il casco e di conseguire la patente AM, che permette di guidare veicoli fino a 50 cc con una velocità massima di 45 km/h. Ognuna di queste mancanze è considerata una violazione del Codice della Strada e comporta, per ciascuna di esse, una pesante sanzione amministrativa fino ad arrivare a superare i 6mila euro.

 

COSA OCCORRE SAPERE PRIMA DI ACQUISTARE UN MEZZO ELETTRICO

Per non correre il rischio, non solo di elevate sanzioni in caso di controlli, ma anche di pesanti contestazioni legali in caso di sinistri, occorre prestare molta attenzione ad alcuni aspetti, soprattutto se si acquista on line e non in negozi specializzati. Infatti, un mezzo a due ruote a pedalata assistita è equiparato a una normale bicicletta con un aiuto elettrico. Invece, un mezzo a due ruote, anche se apparentemente sembra una bici, che ha la possibilità di funzionare autonomamente utilizzando la sola batteria appartiene alla categoria del ciclomotore e, come tale, deve rispettare le normative destinate ai veicoli a motore.

Secondo le disposizioni del Codice della Strada le bici a pedalata assistita sono i mezzi in cui il motore si avvia solo se si azionano i pedali; la potenza dello stesso non può superare i 250 watt e la velocità massima è di 25 chilometri all’ora. In questo caso, una volta compiuti i 14 anni, per condurre il veicolo non viene richiesta la patente di guida; il casco, pur sempre consigliato, non è obbligatorio e il mezzo non deve essere targato e assicurato; è infine possibile utilizzarlo su tutte le piste ciclabili e nelle aree riservate ai velocipedi.