Cathy La Torre in diretta FB col Comune di Scandiano



L’Amministrazione comunale di Scandiano, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre prossimo, propone l’incontro in diretta Facebook con Cathy La Torre, avvocata e attivista per i diritti umani, consigliera comunale a Bologna dal 2011 al 2016, promotrice della campagna contro l’odio online “Odiare Ti Costa”. Cathy sarà intervistata dalla consigliera comunale Giulia Rabitti, presidente della Commissione Pari Opportunità, e dal vice sindaco Elisa Davoli, con le quali dialogherà sull’ultimo suo libro “Nessuna causa è persa” pubblicato da Mondadori.

L’intervista sarà visibile a tutti sulla pagina Facebook del Comune di Scandiano dalle 21.

Cathy La Torre, per metà sicula e per metà americana, viaggia in lungo e in largo per l’Italia in un’instancabile battaglia per i diritti. Nel 2008 ha fondato il Centro Europeo di Studi sulla Discriminazione. È stata vicepresidente del Movimento Identità Trans e nel 2013 ha fondato Gaylex, la rete degli avvocati e attivisti contro le discriminazioni.

Dirige lo Studio Legale Wildside – Human First che si occupa dei diritti non ancora riconosciuti.

I diritti civili e sociali nel nostro paese sono costantemente sotto attacco, mentre le leggi che cercano di includere e integrare vengono messe in discussione, procrastinate. Intanto, quasi ogni giorno le cronache raccontano di violenze e aggressioni nei confronti di chi incarna una diversità. Ma dietro ogni ingiustizia si celano sempre un volto e una storia.

Cathy La Torre dà voce a queste storie, sottraendole al silenzio e all’indifferenza. E ci racconta di Michele, nato Michela, e del suo dolore di sentirsi lacerato perché si sente un uomo. Oppure di Luca, omosessuale e cattolico, padre meraviglioso di una splendida bambina con la sindrome di Down. Ma anche di Ada e della sua battaglia per diventare magistrato benché non vedente. E di Alice, vittima di uno “stupro virtuale” a causa di alcune sue immagini finite su Telegram. O ancora di suor Mariachiara, che si batte per vedere riconosciuta l’”autorevolezza” delle donne di Chiesa e intanto tiene sempre aperta la porta per chi ha bisogno del suo aiuto.

“Accompagnare le persone lungo un percorso di giustizia vuol dire anche questo: fare casino. Trasgredire regole ingiuste, e rendere accessibili i diritti a un numero sempre più grande di persone.”