Toano, domenica si commemora a Ca’ Marastoni la battaglia di Pasqua



La cappella sacrario di Ca’ Marastoni (archivio fotografico Provincia di Reggio Emilia)

“Il primo aprile 1945, giorno di Pasqua, a Ca’ Marastoni, sulla vetta del Monte della Castagna, scoppiò una sanguinosa battaglia tra formazioni delle Fiamme verdi e truppe naziste. I tedeschi furono respinti e piegarono in ritirata”: Elio Ivo Sassi, presidente provinciale dell’Associazione liberi partigiani italiani – partigiani cristiani, rievoca gli avvenimenti che saranno celebrati domenica mattina (3 aprile) al sacrario inaugurato nella località toanese il 12 settembre 1971, monumento simbolo della Resistenza dei cattolici reggiani.

Il programma della commemorazione, indetta da Alpi-Apc in collaborazione con le altre associazioni partigiane, Istoreco (Istituto  per la storia della Resistenza e della società contemporanea) e il Comune di Toano, prevede il ritrovo alle 10, presso la cappella di Ca’ Marastoni, cui faranno seguito la messa officiata da monsignor Giovanni Costi e da don Alpino Gigli, la deposizione di una corona d’alloro e la benedizione e il saluto del sindaco Vincenzo Volpi.

La cerimonia proseguirà con gli onori di casa e il benvenuto da parte del presidente Sassi e gli interventi dell’onorevole Antonella Incerti e di Roberto Manghi, capo della segreteria politica del presidente dell’Emilia Romagna. Lo scontro armato di settantasette anni fa sarà infine rievocato dagli studenti della scuola secondaria di primo grado di Toano.

“Nella notte tra il sabato santo e la Pasqua – racconta Elio Ivo Sassi – i militari tedeschi oltrepassarono il fiume Secchia e s’infiltrarono nel territorio toanese. In prossimità di Cerrè Marabino intercettarono e fucilarono la staffetta garibaldina ‘Nadia’, Valentina Guidetti, decorata con la medaglia d’argento alla memoria. Poi, cogliendo di sorpresa alcuni partigiani che presidiavano il crinale del Monte della Castagna, lo conquistarono. Però, dopo aspri combattimenti, gli uomini delle Fiamme verdi, coadiuvati dal battaglione alleato, composto da inglesi e russi, e da altri combattenti, pur subendo dolorose perdite, ebbero ragione del nemico costringendolo, verso sera, a ritirarsi, dopo avergli inflitto ingenti danni, con dodici morti, tredici prigionieri e numerosi feriti”.

Tra le fila partigiane i morti furono invece sei, tutti appartenenti alla brigata cattolica “Italo”: il capitano William Manfredi, “Elio”, medaglia d’argento al valore militare, il comandante di distaccamento Vito Caluzzi, “Taylor” (medaglia di bronzo), Ariante Mareggini, “Tarzan”, Meuccio Casotti, “Agostino” (medaglia di bronzo), Ennio Filippi, “Lampo” (medaglia di bronzo) e Valentino Lanzi, “Leopoldo”.

“Il loro sacrificio contribuì a determinare in modo decisivo – conclude  il presidente provinciale Alpi-Apc – le sorti della battaglia. Un anno dopo, nell’aprile del ’46, fu deposta sul Monte della Castagna una lapide a ricordo. Domenica ricorderemo loro e tutti i caduti per la libertà, di ieri e di oggi, con particolare riferimento alla terra ucraina, che sta combattendo eroicamente contro l’invasore russo”.