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Società carpigiana impiegava in smart working lavoratori collocati in cassa integrazione

Eseguito dalla Finanza un decreto di sequestro preventivo per 242 mila euro

In questi giorni, su delega della Procura della Repubblica, la Guardia di Finanza di Modena ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo fino a concorrenza della somma di oltre  240 mila euro,  emesso dal Giudice per le indagini preliminari di Modena, nei confronti del Presidente del Consiglio di Amministrazione  e del Dirigente delle Risorse Umane di una società con sede legale a Carpi, operante nei settore delle confezione in serie di abbigliamento, titolare di un noto marchio, indagati in concorso tra di loro, del delitto di indebita percezione di erogazioni pubbliche (art. 316 ter c.p.).

Il provvedimento cautelare reale è stato emesso all’esito di un’articolata attività d’indagine, coordinata dalla Procura modenese e condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Modena, a partire dal maggio 2022.

In particolare, l’indagine ha avuto origine dalla denuncia presentata da una dipendente della società che segnalava di essere stata comunque impiegata in attività lavorativa in “modalità agile” (c.d. smart working), nonostante fosse collocata in Cassa Integrazione  Guadagni Ordinaria (C.I.G.O.), a seguito dell’interruzione dell’attività lavorativa causa Covid-19, disposta con provvedimento  governativo finalizzato al contenimento della diffusione pandemica.

Le indagini svolte hanno consentito di accertare che gli indagati, sfruttando fraudolentemente l’ammortizzatore sociale sopracitato,  avrebbero impiegato ugualmente in attività lavorativa 178 dipendenti per i quali era stata richiesta alla Direzione Provinciale dell’INPS di Modena la relativa integrazione stipendiale, in virtù dei provvedimenti emanati dall’Autorità di Governo.

L’attenta analisi eseguita dai finanzieri sulla documentazione societaria ed informatica, acquisita in occasione della perquisizione delegata dalla Procura della Repubblica di Modena, ha permesso di rilevare che la società, inoltre, compensava la quota rimanente tra l’ammortizzatore sociale e l’ordinaria retribuzione, attraverso la corresponsione di un’indennità denominata “INDENNITA’ VARIE”, ciò a conferma dell’impiego irregolare dei dipendenti.

Tenuto conto che il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche è stato commesso da persone aventi ruolo apicale nella Società ed a vantaggio della stessa, è stato anche ravvisato l’illecito amministrativo di cui al Decreto Legislativo nr. 23112001 (Responsabilità amministrativa da reato della società).

In esecuzione della misura cautelare reale emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Modena, sono state sottoposte a sequestro preventivo disponibilità finanziarie per 242 mila euro.

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