A Zocca parte il progetto per la Comunità Energetica

Autoproduzione di energia da fonti rinnovabili



Avviare un percorso per la partecipazione ad una Comunità Energetica Rinnovabile sul proprio territorio, da costituire con la società Entar srl. e altri  soggetti pubblici e privati potenzialmente interessati ad aderire all’aggregazione per l’autoproduzione ed il consumo di energia da fonti rinnovabili per il territorio di Zocca.

E’ quanto promosso dal Comune di Zocca, con il supporto tecnico di Entar srl, partecipando al bando della Regione Emilia-Romagna “PR Fesr 2021-2027, priorità 2, azione 2.2.3 – Contributi per le Comunità energetiche rinnovabili” presentando uno studio di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione di una CER.

Il progetto per la creazione della comunità energetica era stato candidato al bando regionale nel mese di marzo ed è stato ammesso a finanziamento ottenendo un contributo di 46mila euro, a copertura dei costi da sostenere per la consulenza tecnica e giuridica necessaria al fine di accompagnare gli enti nell’iter per la formale costituzione della Comunità Energetica Rinnovabile.

«Da alcuni mesi – ha dichiarato il Sindaco di Zocca Federico Ropa – abbiamo avviato una serie di approfondimenti sul tema delle comunità energetiche perché riteniamo queste aggregazioni per l’autoproduzione ed il consumo di energia da fonti rinnovabili di estremo interesse per il nostro territorio. Lo studio di fattibilità ci ha fornito ulteriori elementi di valutazione stimando anche una significativa riduzione dei costi energetici per le casse del Comune, proprio per questo è nostro interesse inserire nella CER anche altre strutture comunali. La nostra intenzione è promuovere ed essere parte attiva di un progetto virtuoso di medio lungo periodo, che non solo non genera alcun costo per tutti coloro che vorranno aderire  ma garantisce un risparmio significativo in bolletta ai soggetti pubblici e privati che ne faranno parte».

Con la recente delibera di Giunta il Comune di Zocca avvia così  il percorso per la costituzione della CER dando mandato ad Eentar di procedere all’aggiornamento dello studio di fattibilità tecnico-economica già predisposto integrandolo “con l’inserimento di siti aggiuntivi individuati dall’Amministrazione comunale, e all’elaborazione di una specifica proposta progettuale per la costituzione di una CER che definisca gli obiettivi e le azioni previste, la stima dei consumi energetici risparmiati. La proposta progettuale potrà, inoltre, contenere alcuni elementi di approfondimento funzionali al soddisfacimento di eventuali bandi relativi alla tematica.”

Romolo Michelini, presidente di Entar Srl ritiene che «le Comunità Energetiche possano rappresentare un’occasione importante per il nostro territorio, per i benefici ambientali, sociali ed economici che possono sviluppare e sono convinto che Entar possa svolgere un ruolo importante, anche per conto degli Enti soci, nel promuoverne la costituzione della CER ed anche nel farsi carico della successiva gestione».

«Entar – ha continuato Michelini- avrà un ruolo proattivo nell’affiancare i comuni soci nel percorso che porterà alla costituzione della Cer, organizzando la partecipazione dei cittadini, seguendone la progettazione e mettendo a disposizione anche delle superfici per i pannelli fotovoltaici: saremo dunque soggetto promotore, aggregatore, produttore e consumatore. Insieme ai comuni avvieremo subito un confronto con tutte le realtà del territorio per affrontare insieme a noi questa sfida».

 

COS’È UNA COMUNITÀ ENERGETICA TERRITORIALE – COLLABORAZIONE VIRTUOSA TRA PUBBLICO E PRIVATO

Una comunità energetica è un’associazione composta da privati cittadini, condomini, enti religiosi, enti onlus o associazioni del terzo settore, attività commerciali, enti pubblici o piccole e medie imprese, che scelgono di dotarsi di uno o più impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo con un modello basato sulla condivisione di energia da fonti rinnovabili. Una forma energetica collaborativa, incentrata su un sistema di scambio locale per favorire la gestione congiunta, lo sviluppo sostenibile e ridurre la dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale.

Il funzionamento di una comunità energetica prevede il coinvolgimento di una serie di soggetti privati e/o pubblici, che costituiscono un Organismo legalmente costituito per produrre energia elettrica attraverso fonti rinnovabili come gli impianti fotovoltaici e condividere l’energia prodotta da questo impianto come associato alla CER. In questo modo i consumatori passivi si trasformano in consumatori attivi e produttori, in quanto sono dotati di un proprio impianto per la generazione di energia elettrica per l’autoconsumo, cedendo la parte di energia in eccesso agli altri soggetti della comunità energetica.

Le comunità energetiche prevedono l’utilizzo delle fonti rinnovabili per la produzione di energia, incentivando la diffusione di energia verde al posto delle fonti fossili per diminuire le emissioni di gas ad effetto serra e mitigare i cambiamenti climatici attraverso la riduzione di inquinanti e climalteranti per tutta l’area in cui la comunità è situata. Legati ai meccanismi di incentivazione previsti dalla legge per promuovere la transizione energetica. Questo comporta la possibilità per imprese, enti locali e cittadini di ottenere un risparmio economico elevato grazie alla riduzione dei costi dell’energia. Gli incentivi erogati dal MISE e dal GSE, di durata ventennale, sono legati all’energia autoprodotta dalla Comunità Energetica consumata e immessa in rete.

La diminuzione dei costi energetici e delle emissioni inquinanti favorisce la coesione delle comunità locali e promuove modelli di inclusione e collaborazione sociale, con una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori e il contrasto della povertà energetica.