Unioncamere Emilia-Romagna ha elaborato i dati del Registro imprese delle Camere di commercio

Sono 24.342 le nuove imprese aperte nel 2023, al giorno a fronte di 22.859 cessazioni



Il risultato è un saldo positivo di +1.483 imprese, che prosegue la crescita delle imprese emiliano-romagnole che sono complessivamente 438.197. Le imprese si strutturano sempre di più come dimostra il consistente incremento delle società di capitali (+3.338). Aumentano i servizi specializzati e le attività edili di ristrutturazione. Stanno muovendosi verso una base imprenditoriale sempre più concentrata il commercio, soprattutto quello al dettaglio, l’agricoltura ed alcuni settori industriali, in particolare moda e fabbricazione di macchinari e attrezzature. La contrazione delle imprese dell’industria avviene parallelamente all’aumento dei relativi addetti.

 

Aperture e cessazioni di imprese nel 2023

Tre anni consecutivi di crescita costante nel numero delle imprese in Emilia-Romagna. E’ quanto emerge dall’analisi Movimprese del Centro studi di Unioncamere regionale.

Che mette però in luce un forte divario fra settori economici che attirano nuove imprese e quelli in cui il ridimensionamento della base imprenditoriale è rapido e costante.

Sono state 24.342 le nuove attività in regione nel 2023, a fronte di 22.859 cessazioni. Il risultato è un saldo positivo di +1.483 imprese, che ha però un’ampiezza che è andata riducendosi negli ultimi tre anni.

Questo perché se negli ultimi tre anni le iscrizioni sono state sostanzialmente stabili, attorno a 24.000 nuove attività all’anno, le cessazioni sono leggermente aumentate (erano 21.766 nel 2022), anche se sono decisamente inferiori rispetto agli anni precedenti al 2020.

 

L’andamento per settore economico

Agricoltura

Nel 2023 l’agricoltura silvicoltura e pesca ha visto diminuire il numero delle imprese di 924 unità.

 

Industria

Nell’industria è in corso da lungo tempo un processo di concentrazione aziendale che anche nell’ultimo anno ha prodotto una riduzione nel numero delle imprese registrate (-247 imprese, -0,5%). L’intensità del processo è andata lievemente acuendosi negli ultimi due anni, ma senza avvicinare i valori che aveva assunto negli anni fino al 2020.

Importante evidenziare che la contrazione delle imprese dell’industria avviene parallelamente all’aumento dei relativi addetti.

Tra i sottosettori della manifattura solo quello della riparazione e manutenzione di macchine vede un aumento consistente (+152 imprese, +3,8%), nel numero delle imprese, il maggiore degli ultimi due anni.

Prosegue, anche se con meno intensità rispetto al 2020, la riduzione nel numero delle imprese dell’industria della moda, (-110, -1,6%). E si evidenzia lo stesso processo di concentrazione nel fondamentale settore della fabbricazione di macchinari e apparecchiature (-84 imprese, -1,9%).

Anche grazie alle misure di incentivazione governative, nonostante siano state contenute nel corso del 2023, hanno continuato ad aumentare le imprese di costruzioni (+1.464, +2%), soprattutto quelle dei lavori di costruzione specializzati (+1.449 unità, +2,8%), le più attive nelle ristrutturazioni e nei piccoli interventi.

 

Servizi

In aumento le imprese di servizi (+1.309, +0,5%), dato sostanzialmente stabile negli ultimi due anni, ma si tratta di un saldo che è il risultato di andamenti contrastanti nei diversi settori che ne fanno parte.

E’ il commercio al dettaglio (-537 unità, -1,2%), il settore che più ha visto ridurre il numero delle imprese registrate, ma anche il commercio all’ingrosso ha la stessa direzione (-437 imprese, -1,2%).

Al contrario il commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli ha presentato nel 2023 il saldo positivo più consistente registrato dal 2015 (+162, +1,4%).

Crescono, e di tanto, i servizi che non sono commercio (+2.121 imprese, +1,2%), anche se con andamenti differenti.

Diminuiscono le imprese di trasporto e magazzinaggio (-144, -1%), soprattutto perché si stanno riducendo le attività che fanno solo trasporto terrestre (-186, -1,7%).

Crescono decisamente le attività professionali, scientifiche e tecniche (+566, +3%), ed in particolare le attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale (+396, +6,1%). E aumentano anche le imprese della pubblicità e ricerche di mercato (+90, +3,1%).

Sempre in crescita (+174, +2,9%) le imprese di pulizie e giardinaggio e i call center, le agenzie di recupero crediti e la spedizione di materiale propagandistico (+150, +2,6%).

Da evidenziare il consistente e rapido aumento delle attività finanziarie e assicurative (+261, +2,6%), risultato dovuto al boom dei servizi finanziari che non sono assicurazioni (+209, +10,1%).

In aumento anche le imprese della categoria altre attività di servizi alla persona (+276, +1,8%).

 

L’andamento per forma giuridica

Si conferma il rafforzamento della struttura imprenditoriale.

Continuano infatti ad aumentare, anche se ad un ritmo più rallentato, le società di capitali (+3.338, +2,6%), grazie anche all’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata, semplificata in particolare.

Per contro diminuiscono le società di persone (-1.847, -2,2%) e anche per cooperative e consorzi prosegue una tendenza alla concentrazione iniziata dal 2017 (-87, -0,2%).

Segnano invece una piccola variazione positiva (+225, +0,1%) le ditte individuali che interrompono un lungo periodo di segni negativi iniziato nel 2011.

 

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