Firmato il “Piano Città degli immobili pubblici” di Modena



il ministro Gennaro Sangiuliano, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, il direttore regionale dell’Agenzia del Demanio Luca Michele Terzaghi

Modena si dota del “Piano Città degli immobili pubblici”, strategia basata su un nuovo modello di valorizzazione del patrimonio immobiliare proposto dall’Agenzia del Demanio, in linea con il piano di sviluppo comunale, con i fabbisogni dei cittadini e con le esigenze logistiche delle istituzioni. Il Piano Città, d’intesa tra il Comune di Modena, il ministero della Cultura e l’Agenzia del Demanio, promuove la crescita economica, sociale e culturale del territorio attraverso il riuso e la rifunzionalizzazione di immobili attualmente poco o male utilizzati. L’Accordo quadro sul Piano Città è stato firmato oggi nel Palazzo comunale dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, dalla direttrice dell’Agenzia del Demanio Alessandra dal Verme (con il direttore regionale Luca Michele Terzaghi) e dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli. Presenti anche la prefetta Alessandra Camporota, la soprintendente Francesca Tomba e la direttrice delle Gallerie Estensi Alessandra Necci.

Il Piano Città, in condivisione tra le parti, individua le migliori soluzioni per massimizzare l’efficienza dei servizi prestati, la rigenerazione urbana e la qualità della vita dei cittadini, rimuovendo fattori di degrado e ottimizzando l’utilizzo del suolo, in un‘ottica di riduzione della spesa pubblica e di sostenibilità ambientale, anche coinvolgendo attori privati interessati al territorio.

L’Accordo prevede l’individuazione di un primo portafoglio di beni composto da immobili di proprietà statale e comunale, tra cui l’ex reclusorio Saliceta San Giuliano, l’ex Palazzo delle Finanze – Principe Foresto, Palazzo d’Aragona Coccapani, l’ex Convento di San Pietro, l’ex Caserma Setti e una porzione dell’ex Manifattura Tabacchi di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti.

In occasione della firma dell’Accordo, l’Agenzia del Demanio consegna al ministero della Cultura gli spazi di proprietà statale all’interno del complesso monastico di San Pietro, per destinarli a polo culturale, con sale espositive e museali che arricchiranno il polo delle Gallerie Estensi. L’idea è quella di creare all’interno dell’Abbazia benedettina, un gioiello rinascimentale, un hub culturale aperto alla cittadinanza.

“A poco più di un mese dall’incontro avvenuto a Roma con l’amministrazione di Modena e l’Agenzia del Demanio, il complesso abbaziale di San Pietro – ha dichiarato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano – viene consegnato al ministero della Cultura per essere destinato a divenire un nuovo polo culturale per la città. La collaborazione fattiva e concreta tra le diverse istituzioni coinvolte ha consentito di arrivare in breve tempo a un risultato importante, che permetterà di realizzare uno spazio espositivo e museale delle Gallerie Estensi, con uno specifico allestimento capace di narrare la storia della città e del ducato estense, nonché la vicenda dell’insediamento benedettino”.

“Il Piano città degli immobili pubblici – ha sottolineato la direttrice dell’Agenzia del Demanio Alessandra dal Verme in collegamento da Roma – è lo strumento di programmazione degli asset pubblici disponibili che l’Agenzia realizza, in stretta relazione con le Pubbliche amministrazioni e con gli Enti territoriali, in coerenza con i fabbisogni e i piani urbanistici.  Si tratta di ricostruire attraverso l’immobile rigenerato un sistema di relazioni affinché il cittadino si riappropri dei beni e li renda parte della propria vita sociale, in un ambiente che offre qualità, sostenibilità, e attrattività. In questa “impresa” è fondamentale il contributo che investitori e imprenditori, a partire da quelli locali, potranno dare per far rivivere le proprie radici e la storia della città”.

“L’Accordo è il primo in regione e, all’insegna della collaborazione istituzionale, consente di definire percorsi di valorizzazione di immobili pubblici strategici della città – spiega il sindaco Gian Carlo Muzzarelli – da sviluppare alla luce di opportunità e indicazioni offerte dal nuovo Pug, il Piano urbanistico generale. San Pietro diventerà un polo culturale grazie alla collaborazione tra Comune e Ministero, a Saliceta San Giuliano si supera l’ipotesi di trasferimento della Questura (per noi deve rimanere dove si trova ora), per la Prefettura si conferma la riqualificazione del palazzo del Principe Foresto, a palazzo Coccapani rimane l’Accademia (mentre i Carabinieri Forestali avranno la sede dove si trovava la Croce rossa), l’ex Caserma Setti diventa una Cittadella dei servizi pubblici (uffici e laboratori dell’Asl e altre strutture), mentre l’ex Manifattura Tabacchi ospiterà gli uffici di Tribunale e Procura con il progetto del Luogo giusto, la cittadella della Giustizia”.

Alessandra Necci (Gallerie Estensi), Francesca Tomba (Soprintendenza), il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, il ministro Gennaro Sangiuliano, la prefetta Alessandra Camparota, Luca Michele Terzaghi (Agenzia del Demanio), la direttrice generale del Comune Valeria Meloncelli

SEI GLI IMMOBILI GIÀ INDIVIDUATI

Da Saliceta San Giuliano al palazzo del Principe Foresto, da palazzo Coccapani all’ex caserma Setti, fino a San Pietro e all’ex Manifattura

Sono sei i beni individuati dal Piano Città degli immobili pubblici in questa prima fase. Per l’ex carcere di Saliceta San Giuliano, superato il piano di razionalizzazione che prevedeva il trasferimento nel compendio della Questura, si valuterà in particolare la destinazione d’uso per funzioni residenziali (anche di tipo sociale come l’Ers), ricettive (studentati, residence, alberghi) e servizi.

Nel palazzo Principe Foresto (ex Palazzo delle Finanze) sarà completato il progetto di riqualificazione in corso che prevede la realizzazione della nuova sede della Prefettura e saranno individuate le amministrazioni cui assegnare gli spazi residui, con valutazione della fattibilità tecnica e della convenienza economica delle destinazioni a cura del tavolo tecnico.

A Palazzo d’Aragona Coccapani si conferma la permanenza al piano primo dell’Accademia nazionale di Scienze, Lettere e Arti, a fronte però di un maggiore coinvolgimento del conduttore sugli interventi di manutenzione e cura dei locali e degli arredi, mentre si ipotizza di collocare attività culturali e museali per gli spazi al piano terra e al secondo piano, quando saranno resi disponibili a seguito del trasferimento della collezione dei Musei Estensi attualmente collocata al secondo piano. Non si prevede più, quindi, di collocarvi la nuova sede dei Carabinieri Forestali che potrà trovare posto nei locali limitrofi della ex sede della Croce Rossa italiana.

All’ex convento di San Pietro si prevede, per la parte in gestione all’Agenzia del Demanio, la realizzazione di un nuovo polo culturale museale. Anche per la parte di proprietà comunale si conferma l’utilizzo sia per le funzioni culturali sia da parte della Curia di Modena per attività parrocchiali.

L’area dell’ex caserma Setti ospiterà una vera e propria Cittadella dei servizi pubblici, con valutazione di collocarvi nuovi uffici e laboratori dell’Azienda sanitaria, uffici statali, un grande Polo archivistico di rilievo regionale, oltre a grandi spazi verdi fruibili con funzione di riequilibrio ecologico ambientale e un limitato mix funzionale di edilizia residenziale sociale e libera, con commercio di vicinato.

Per l’ex Manifattura Tabacchi si conferma il progetto che prevede la realizzazione della nuova Cittadella degli Uffici giudiziari, valutando un’eventuale acquisizione al Patrimonio dello Stato dall’attuale proprietà (Cassa Depositi e Prestiti spa) attraverso una compravendita o una permuta con un altro compendio immobiliare