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Operazione “Trexit”: sgominato dalla Polizia di Stato un traffico di sostanze stupefacenti tra Reggio e Modena

La Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia, supportata dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato e dalle Squadre Mobili delle Questure di Bologna, Cremona, Firenze, Forlì, Mantova, Modena, Parma e Torino, dalle prime ore della notte ha eseguito 20 misure cautelari emesse dal GIP presso il Tribunale di Bologna, su richiesta della Procura della Repubblica Distrettuale-Direzione Distrettuale Antimafia, sulla base degli esiti delle risultanze delle indagini coordinate dal dr. Roberto Ceroni e 9 misure cautelari emesse dal GIP presso il Tribunale di Reggio Emilia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, sulla base degli esiti delle indagini coordinate dal dr. Giacomo Forte.

L’attività scaturisce da un’indagine avviata nel 2017 a Reggio Emilia e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, che aveva consentito di scoprire un vasto traffico di sostanza stupefacente tipo cocaina e marijuana.

Le investigazioni avevano consentito di ipotizzare l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanza stupefacente ed operante, per lo più, tra Modena e Reggio Emilia; le posizioni relative alla associazione criminale venivano stralciate e trasmesse per competenza, alla Procura della Repubblica Distrettuale, mentre la Procura della Repubblica Circondariale proseguiva le indagini in ordine ai reati di propria competenza per i quali, poi, è stata richiesta la misura cautelare in esecuzione.

La Procura della Repubblica di Bologna, Direzione Distrettuale Antimafia, quindi, acquisito, per competenza, il fascicolo, coordinava il successivo sviluppo investigativo, raccogliendo gravi e concordanti indizi di colpevolezza in ordine a tre associazioni a delinquere – due composte da cittadini albanesi ed una composta da cittadini marocchini – finalizzate al traffico, anche internazionale, di ingenti quantitativi di cocaina.

Il GIP distrettuale, in particolare, ha ravvisato indizi di colpevolezza a carico di 18 persone gravemente indiziate di appartenere, con vari ruoli, ad associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Lo stupefacente, in particolare, veniva trasportato attraverso autovetture munite di doppi fondi, ricavati artigianalmente ed abilmente occultati.

L’attività di indagine si è avvalsa, anche, dell’installazione di telecamere che hanno permesso di riprendere la consegna dello stupefacente.

Nel corso dell’operazione, già oggetto di alcuni stralci, la Polizia di Stato ha proceduto a trarre in arresto, complessivamente, 102 soggetti, a sottoporre a sequestro 301 Kg di hashish, 24,7 Kg di cocaina, 2,1 Kg di eroina, 31 Kg di marijuana, 4 pistole illegalmente detenute, 192.000 euro contanti e sette autovetture munite di doppio fondo segreto (di cui tre sono già state assegnate a questa Squadra Mobile per il servizio di contrasto al traffico di sostanza stupefacente).

Il Procuratore Distrettuale di Bologna sottolinea l’apprezzato coordinamento della Procura Distrettuale con quelle di Reggio Emilia e Modena, frutto non solo della disponibilità personale dei magistrati, ma anche del protocollo operativo in essere che consente un ottimo contrasto dei fenomeni di criminalità organizzata in regione.

Il Procuratore Distrettuale di Bologna, dr. Giuseppe Amato e il Procuratore Circondariale di Reggio Emilia, dr. Marco Mescolini, formulano un particolare apprezzamento nei confronti delle diverse articolazioni della Polizia di Stato (dallo SCO alle diverse Squadre Mobili coinvolte), per l’impegno, il sacrificio, la sapienta capacità di investigazione e di controllo del territorio. Il risultato concreto –  attestato a tacer d’altro dai quantitativi di stupefacente sequestrati-  è una risposta concreta alla richiesta di “sicurezza” della collettività, turbata dal commercio illecito delle sostanze stupefacenti in centri metropolitani importanti, e non solo. Nonostante il periodo emergenziale, questa richiesta di sicurezza non è rimasta inascoltata, anche se molto resta da fare.

 

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